Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 517 i-ii La matematica è una lingua di Dio?.

D #517: I. Qualcosa come la matematica potrebbe essere un linguaggio di Dio o potrebbe essere una creazione dell’ego apparentemente priva di errori al fine di provare che il mondo e tutto ciò che c’è in esso possiedono davvero una struttura coerente e sensata e pertanto sono reali?

 

R: La visione della realtà come presentata in Un Corso in Miracoli non è dualistica, è perfetta Unità, e pertanto qualsiasi cosa riguardi la forma non può essere di Dio. La "bellezza" della matematica può effettivamente essere utilizzata per ricordarci la bellezza dell’unità, ma in quanto linguaggio di quantità la matematica può solo provenire dall’ego. Il concetto di coerenza, per esempio, implica dualità: parti che si attaccano. Il linguaggio di Dio non potrebbe mai essere compreso da una mente che crede di essere individualizzata, e questo ci viene detto molte volte da Gesù nel suo Corso, in modo particolare e eloquente nel Capitolo 25 e nella Lezione 169: ". . . poiché finché penserai che parte di te sia separata, il concetto di un’Unità, unita come Una cosa sola, sarà privo di significato" (T.25.I.7:1); "Noi diciamo ‘Dio è,’ e poi smettiamo di parlare, perché in quella conoscenza le parole sono prive di significato" (L.pI.169.5:4).

 

D #517: II. Il Corso insegna che infliggiamo a noi stessi ogni guerra e sofferenza?

II: La mia seconda domanda riguarda ciò che sta accadendo in Iraq e nel resto del mondo in questo momento (o forse, in realtà, nel corso di tutta la storia). Milioni di morti e feriti dovuti a guerre e sanzioni sono bambini. Un Corso in Miracoli direbbe che in qualche modo queste persone hanno imposto su di sé tali sofferenze?

 

R: Per rispondere adeguatamente alla tua domanda dovremmo spiegare la metafisica del Corso e l’intero sistema di pensiero dell’ego, cosa che ovviamente non possiamo fare qui. Pertanto risponderemo solo brevemente e poi ti rimandiamo alle risposte che abbiamo già dato ad altre Domande e che potrebbero esserti d’aiuto.

Il Corso non insegna che noi, quali esseri umani individuali, imponiamo sofferenze a noi stessi, principalmente perché “noi” (tanto i bambini quanto gli adulti) siamo gli effetti della scelta della mente di proiettare la sua colpa al di fuori di se stessa.

Il mondo stesso è, sì, l’effetto della proiezione che la mente fa della colpa. Questo è molto difficile da comprendere, ancora di più da accettare, perché noi non ci sperimentiamo come possessori di una mente: di un cervello sì, ma non di una mente al di fuori del tempo e dello spazio. Tale mancanza di consapevolezza è un risultato diretto del “successo” dell’ego nel raggiungere il suo obiettivo di rendere il Figlio di Dio senza mente e far sì che il conflitto e le forze nel mondo siano la causa della vittimizzazione. E pertanto l’obiettivo di Gesù nei suoi esercizi di addestramento mentale, specialmente nelle prime lezioni del libro degli esercizi, è aiutarci a recuperare questa dimensione di noi stessi. Non c’è speranza di essere liberati dalla sofferenza fino a che non progrediamo in questo e non portiamo l’odio presente nella nostra mente alla dolce presenza di Gesù dove può venire dissolto nel suo amore, in quanto l’ego cercherà sempre di tenerci legati al suo sistema di pensiero impietoso, spingendoci continuamente a cercare fuori di noi le cause e le soluzioni dei nostri problemi e delle nostre sofferenze. Pertanto, e nonostante l’apparente escalation di forze brutalmente distruttive nel mondo, la causa ultima della sofferenza è ancora la scelta della mente di assolversi dalla colpa per aver rifiutato l’Amore (un rifiuto illusorio, ovviamente) proiettandola su un mondo che poi incarna tale colpa sotto forma di una serie interminabile di relazioni vittima/ carnefice.

È importante tenere a mente, mentre si lavora con questi insegnamenti e questi principi, che niente di tutto questo significa che non si dovrebbe essere attivi nel mondo o agire per evitare la crudeltà e l’oppressione. Questo sarebbe un grave fraintendimento di ciò che questo Corso insegna e sostiene. Siamo solo incoraggiati a diventare sempre più perspicaci nel discernere se stiamo procedendo secondo le indicazioni dell’ego o di Gesù.

Una rilettura di queste Domande potrebbe essere di ulteriore aiuto: #239, #365, #371, e nel libro di Kenneth e Gloria, “Le domande più comuni su Un Corso in Miracoli," la risposta #27 alla domanda "I bambini nascono innocenti?"