Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 942 Ha senso tentare di migliorare se stessi o il mondo?

 

D # 942: Non comprendo come Un corso in miracoli veda l’uso dello sforzo personale nell’avanzare o nell’aiutare gli altri. Fare uno sforzo per fare qualcosa è qualcosa degno di valore nei termini del Corso? Per esempio, io faccio del lavoro volontario con i bambini. Vale la pena? E riguardo al donare dei soldi per aiutare chi ha meno di me? Il farlo è solo un riflesso della mia colpa? E in merito all’ottenere una educazione? Secondo il Corso, è semplicemente il mio ego che cerca di migliorarsi e avere riconoscimenti e un salario migliore? Infine, che ne è del fare esercizio fisico ed avere uno stile di vita salutare? Per la mia comprensione del Corso i tentativi di migliorare la propria salute fisica riaffermano soltanto un attaccamento all’ego. Quindi perché preoccuparsi di provarci?

 

R: Non ci sono dubbi che molti studenti di Un corso in miracoli si siano fatti queste domande. Ma è importante ricordare che il Corso non è una guida sul comportamento. Si occupa soltanto di motivarci a cambiare l’ego con lo Spirito Santo come nostro Insegnante interno. Questo è il motivo per cui Gesù non dice mai nulla nel Corso in merito a quello che dovremmo fare. Ci dice piuttosto di chiedere, per qualunque cosa, “Qual è lo scopo” (T.4.V.6.8,9). Ci dice anche che noi diamo a tutto ciò che vediamo il significato che ha per noi (L.pI.1). In altre parole, nulla qui ha alcun significato intrinseco – le cose significano qualsiasi cosa di cui sono il simbolo nella nostra mente.

Ora, è vero che inizialmente ci siamo addormentati ed abbiamo sognato questo mondo perché abbiamo ascoltato l’ego. Quindi da un lato tutto qui è un simbolo della nostra apparente separazione e del nostro trionfo su Dio. D’altro canto, ora che stiamo facendo questo sogno, possiamo scegliere di reinterpretarlo con lo Spirito Santo come nostra Guida. Quando lo facciamo, tutto diventa un simbolo di perdono, che ci aiuta ad avvicinarci al risveglio all’Amore di Dio. Questo è quanto il Corso ci sprona a fare: usare questo mondo come un’aula scolastica in cui imparare il perdono fino a quando non ne avremo più bisogno.

E’ molto utile renderci conto che il Corso è scritto su due livelli. Al primo livello – il livello della verità assoluta – questo mondo è un sogno. Ma al livello due – all’interno del sogno, dove noi tutti crediamo di essere – questo mondo può essere o una prigione o un’aula scolastica. E così Gesù non vuole che noi fingiamo di pensare che questo mondo sia un’illusione. Piuttosto ci consiglia di “Usare tutti i nomi di poca importanza ed i simboli che descrivono il mondo dell’oscurità. Ma non accettarli come tua realtà” (L.pI.184.11:1,2). Questo significa che dovremmo continuare a fare quello che fanno le cosiddette persone normali, ma farlo con uno scopo diverso. Se dovessimo smettere di fare tutte le attività che giudichiamo dettate dalla mente sbagliata, negheremmo allo Spirito Santo la sola arena che ha per correggere il nostro modo di pensare. E così di nuovo, non cambiamo quello che facciamo, ma solo cosa pensiamo in merito a ciò che facciamo.

Chiedi se dare denaro ad altri e avere un’educazione siano cose che vale la pena di fare dalla prospettiva del Corso. La risposta è: dalla prospettiva del Corso, estendere amore è una cosa degna da fare, mentre proiettare la colpa non lo è. Il fatto che tu ti impegni o meno in una specifica attività dipende da quale simbolo rappresenta per te. Ecco perché Gesù dice: “Il programma di studi è altamente individualizzato” (M.29.2:6). Se sospetti di essere attratto a fare qualcosa per il motivo sbagliato, questo è il momento perfetto per chiedere semplicemente allo Spirito Santo di guardare questa cosa con te. Egli porterà amore alla situazione e allora saprai cosa fare.

Hai anche chiesto se i tentativi per migliorare il corpo riaffermano un attaccamento all’ego. Il Corso ci informa che il “corpo è una cosa completamente neutrale” (Lezione 294) e che negarne l’esistenza significa impegnarci in “una forma di negazione particolarmente indegna” (T.2.IV.3:11). E’ chiaro che Gesù non vuole che smettiamo di prenderci cura del corpo come percorso per lasciar andare l’ego. Questo perché negare il corpo è semplicemente l’altro lato della medaglia dell’indulgere in esso. Fintanto che siamo identificati con il corpo dovremmo semplicemente dargli l’attenzione e la cura che richiede mentre chiediamo aiuto per riconoscere che esso non ha il potere di influenzare la nostra mente.

Il fatto che tu ti stia chiedendo “perché preoccuparci di provare” lo fa sembrare come se tu fossi  caduto in una delle classiche trappole dell’ego. Abbiamo adottato l’ego come nostra guida perché ci ha convinti che fare altrimenti ci distruggerebbe. Poi arriva il Corso a dirci che faremmo meglio a scegliere lo Spirito Santo come nostro Insegnante interiore. L’ego sa che se credessimo a quel messaggio la sua performance sarebbe finita. Quindi ci lancia un segnale d’allarme che ci dice “se accetti il messaggio di amore e perdono di Gesù perderai!”. Non ci dice che perderemmo solo il nostro dolore e la nostra colpa, e che guadagneremmo la pace interiore duratura e la vera felicità che abbiamo sempre voluto.

Quando senti un rodente senso di perdita o disperazione in relazione al fatto di essere uno studente del Corso, è perché l’ego si è insinuato diventando il tuo compagno di studi. Stai certo  che il tuo viaggio di ritorno al Cielo e alle Braccia Amorevoli di Dio non si basano sul sacrificio. E né Gesù né lo Spirito Santo ci faranno mai rinunciare a ciò che vogliamo davvero.