Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 978 Cosa "impariamo" dalle altre persone e in che modo?

 

D # 978: La sezione del manuale per gli insegnanti di Un Corso in Miracoli tratta tre differenti  livelli di relazione. Ma cosa intende specificatamente Gesù quando dice che  "impariamo" da un’altra persona? Per esempio dice che il secondo livello di relazione è un livello maggiormente frequente ed è quello in cui due persone entrano in un’intensa relazione tra loro e poi sembrano separarsi. Quando dice che impariamo dall’altra persona, questo non significa necessariamente che questa ci insegni verbalmente qualcosa, giusto? Significa che impariamo a non proiettare la nostra colpa sulla persona e che non c’è separazione tra noi? Significa, come Gesù fa intendere in precedenza, che impariamo a non vedere l’altra persona come separata per poi osservare che le demarcazioni artificiali tra di noi scompaiono? Oppure può essere una qualsiasi o tutte queste cose?

 

R: La tua comprensione di ciò che Gesù intende con imparare da un’altra persona è essenzialmente corretta. Nella forma l’apprendimento a cui Gesù fa riferimento potrebbe apparire in modi differenti. È il contenuto di cui lui si occupa. E questo contenuto consisterà sempre in uno spostamento interiore dalla colpa al perdono e dalla percezione di interessi separati alla conoscenza di interessi condivisi.

Il Corso ci insegna che lo scopo alla base della decisione del Figlio di Dio di sognare questo mondo di corpi separati ed interessi separati, era quello di avere degli altri su cui poter proiettare la nostra colpa. Per l’ego, proiettare la nostra colpa è il solo scopo di ogni relazione, indipendentemente dalla forma che la relazione assume. Nella sezione del manuale per gli insegnanti a cui ti riferisci, Gesù sottolinea che proprio come l’ego ha un unico scopo unificato per ogni relazione, così è anche per lo Spirito Santo. Il Suo scopo è quello di usare tutte le nostre relazioni (di nuovo, indipendentemente dalla loro forma) come opportunità per aiutarci a cambiare la nostra mente dalla proiezione della colpa all’estensione dell’amore. Pertanto Gesù ci dice: "Ogni situazione di insegnamento-apprendimento implica all'inizio una relazione diversa, sebbene l'obiettivo ultimo sia sempre lo stesso: fare della relazione una relazione santa in cui entrambi siano in grado di vedere il Figlio di Dio senza peccato. " (M.3.1:1,2) .

Siccome il nostro apprendimento in realtà riguarda un unico cambiamento dalla colpa all’amore, Gesù afferma che: "il concetto di livelli di insegnamento del corso universale è in realtà tanto privo di significato quanto lo è il tempo" (M.3.3:1) . In altre parole in realtà non ci possono essere livelli di apprendimento perché c’è una sola lezione che dobbiamo imparare. Ma questo non è ciò che sperimentiamo. E così Gesù ritorna al nostro livello di esperienza e ci dice che siccome "ogni persona coinvolta [in una relazione] imparerà dall'altra persona il massimo possibile per quel momento" è possibile parlare di livelli di insegnamento (M.3.4:1,2) . Poi identifica le tre tipologie o livelli di relazione (situazioni di insegnamento-apprendimento) come: incontri apparentemente casuali, relazioni più intense e circoscritte e relazioni che durano una vita in cui i partner si offrono reciprocamene illimitate opportunità di apprendimento.

Di nuovo, il punto principale di questo passaggio è che con lo Spirito Santo come nostra Guida interiore, tutti – da qualcuno che vediamo brevemente su di un autobus, al compagno di una vita, dai leader che vediamo in tv, ai nostri cari defunti che esistono solo nei nostri ricordi – ci offrono opportunità di insegnamento-apprendimento. Ed è così perché in realtà non impariamo per niente dall’altra persona. Semplicemente permettiamo agli altri, sia che li percepiamo come amorevoli o odiosi, di dare l’avvio alla nostra decisione di prendere nuovamente la mano dello Spirito Santo e ricordare che il Suo Amore esiste ancora all’interno della nostra mente. Pertanto le altre persone sono per noi insegnanti non per via di chi sono o per ciò che fanno o dicono, ma per via di una decisione che noi prendiamo. Questo è il motivo per cui Gesù può dirci con sicurezza che non possiamo fallire nel trovare l’aiuto di cui abbiamo bisogno (M.3.5:8) .