Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 1093 Qual è la differenza tra “specialezza” e “differenza”?

 

D #1093: Ci viene ripetutamente consigliato di andare contro la specialezza, non solo in noi stessi, ma anche negli altri. Tuttavia, siccome ci sono differenze in quasi tutti noi, questo produce dei gradi di condizioni: meglio/peggio, intelligente/non intelligente, bello/brutto, talentuoso/non talentuoso, ecc. Fintanto che ci sono differenze a qualsiasi livello in ogni cosa, il contrasto puntualizza la propria specialezza o differenze. Possiamo negare la specialezza spirituale, ma che visione si può avere in merito alle proprie differenze, molte delle quali sono agli estremi? Il fare qualunque cosa che mostri le nostre differenze fa di noi uno strumento dell’ego? Ad esempio, se scrivo un libro di successo, questo mi qualifica come speciale o differente, e qual è la distinzione? E’ giusto riconoscere questo tipo di differenze senza l’errore di essere considerati speciali? Dobbiamo quindi evitare di esercitare qualsiasi nostra differenza positiva?

 

R: Il sogno di separazione si fonda su differenze, divisione e  sul loro pilastro: la specialezza. L’esistenza stessa dell’ego dipende dalle differenze, come lo fa il corpo. Non ci viene chiesto di evitare queste differenze, né la specialezza che è il loro fondamento, ma piuttosto di vedere in esse il sistema di pensiero dell’ego in funzione. Negare la loro importanza nella nostra vita è negare l’aula scolastica in cui impariamo le lezioni di perdono che alla fine disferanno la credenza nelle differenze. Come ci dice Gesù nel manuale: “Non disperare, dunque, a causa delle limitazioni [specialezza/differenze]. E’ tua funzione  sfuggire loro, ma non esserne senza” (M.26.4:1,2). Noi sfuggiamo loro andando oltre esse, il che richiede che prima le vediamo per quello che sono realmente: proiezioni della colpa nella mente per aver scelto la separazione. Ogni percezione di differenze è così un’opportunità per diventare consapevoli dei giudizi che riflettono la colpa nascosta nella mente. Negare le differenze, o cercare di essere senza specialezza, sotterra la colpa più profondamente e la tiene fuori dalla consapevolezza. Questo tiene fuori dalla consapevolezza la scelta della mente in favore dell’ego, che mantiene anche fuori dalla consapevolezza la presenza dell’amore. Questi sono i passi della spirale di negazione dell’ego.

I passi per il disfacimento dell’ego iniziano con il non negare la specialezza né la colpa che essa genera, ma – cosa ancor più importante – nel riconoscere che la mente ha fatto una scelta intenzionale in favore dell’ego e di ciò che proviene da esso: specialezza e colpa. Ci sono numerosi passaggi in Un corso in miracoli in cui Gesù ci dice che la negazione rende reale l’errore del sistema di pensiero dell’ego, mentre guardarlo senza giudicarlo peccaminoso gradualmente lo dissipa. L’obiettivo, pertanto, non è di essere senza differenze o specialezza, né di combattere contro di esse forzando una falsa percezione di eguaglianza nella forma. Piuttosto, l’obiettivo è vedere in ogni differenza percepita il riflesso della scelta della mente in favore dell’ego. Questo cambia l’obiettivo dell’ego di rendere reali ed importanti le differenze nell’obiettivo dello Spirito Santo di insegnarci che abbiamo una mente che sceglie. In questo modo, le differenze che erano intese per separare diventano gli strumenti per apprendere che tutte le differenze sono la stessa cosa nel senso che riflettono una scelta fatta nella mente.

Qualunque forma possa assumere, il contenuto dell’ego è sempre la separazione. Il contenuto dello Spirito Santo è sempre prendere ciò che è differente e farlo diventare la stessa cosa insegnandoci che ha la stessa fonte (la mente) e lo stesso contenuto (l’ego o lo Spirito Santo). A questo riguardo è importante tenere a mente la distinzione che il Corso fa tra forma e contenuto. Ogni cosa nella nostra vita riflette la scelta della mente in favore dell’ego o dello Spirito Santo. I talenti speciali possono essere usati dall’ego per dimostrare la separazione e le differenze, o dallo Spirito Santo Il Quale insegna che diversi talenti (forma) non fanno alcuna differenza nella Identità che condividiamo come unico Figlio di Dio. Gesù ci dà l’uso che la mente corretta fa dei diversi talenti e capacità: “Lo Spirito Santo ti insegna ad usare quello che l’ego ha fatto, per insegnare l’opposto di quello che l’ego ha ‘imparato’. Il tipo di apprendimento è tanto irrilevante quanto la capacità particolare che è stata applicata all’apprendimento. Tutto ciò che hai bisogno di fare è sforzarti di imparare, poiché lo Spirito Santo ha un obiettivo unico per questo sforzo. Se capacità diverse vengono applicate abbastanza a lungo ad un obiettivo, le capacità stesse diventano unificate. Questo perché sono canalizzate in una sola direzione, o in un solo modo. Alla fine, quindi, contribuiscono tutte ad un unico risultato e, così facendo, viene sottolineata la loro somiglianza anziché le loro differenze” (T.7.IV.3:3,4,5,6,7,8).

Così, se scegliamo di imparare l’uguaglianza della nostra Identità condivisa come Figlio di Dio mentre sviluppiamo un talento speciale e lo esercitiamo, esso diventa uno strumento nelle mani dello Spirito Santo il Quale ci condurrà verso quell’obiettivo. Così, per rispondere alla tua domanda specifica, scrivi assolutamente il tuo libro di successo, ma accertati semplicemente di invitare Gesù come tuo co-autore.