Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 423 E’ normale sentirsi socialmente alienati per il fatto di seguire il Corso?

 

D # 423: C’è qualcuno che prova nella vita di tutti i giorni un qualche senso di alienazione derivante dallo studio di Un corso in miracoli? Io pensavo che seguendo questo percorso tutte le mie relazioni si sarebbero fortificate. Al contrario, ho avuto in quest’area più problemi di quanti non ne avessi mai avuti in vita mia. Fa male quando non vieni invitato alle feste perché hai scelto di “vedere le cose in modo diverso”.

 

R: Scegliere la percezione dello Spirito Santo al posto di quella dell’ego dovrebbe produrre un maggior senso di pace, e questa è l’unica cosa che gli altri dovrebbero “notare” in te. Come Gesù afferma nella Lezione 155: "Vi è un solo modo di vivere nel mondo che non è del mondo, anche se sembra esserlo. Non cambi aspetto, sebbene tu sorrida più frequentemente. La tua fronte è serena: i tuoi occhi sono tranquilli. E coloro che camminano nel mondo come fai tu riconoscono in te qualcosa che gli appartiene. Tuttavia anche coloro che non hanno ancora percepito la via ti riconosceranno, e crederanno che tu sia come loro, come eri prima." (W.pI.155.1). Sorridere più frequentemente ed essere più sereno non dovrebbe produrre un senso di alienazione. Tuttavia, se tutto ciò che tu e i tuoi amici facevate assieme era criticare e giudicare gli altri, e tu hai scelto di non farlo più, allora anche la forma della relazione potrebbe cambiare, se sei guidato a lasciare la relazione. Questo tuttavia non dovrebbe produrre un sentimento di alienazione.


D’altro canto, le politiche e i giudizi inerenti alla maggior parte delle relazioni di questo mondo non significano necessariamente che non puoi più essere amico di queste persone o devi allontanarti da loro. Puoi stare in silenzio e non indulgere negli attacchi e pur tuttavia essere molto presente con i tuoi amici. Il contenuto nella tua mente può cambiare, senza che necessariamente cambi la forma della relazione. Per esempio potresti affrontare un incontro come se fosse un’aula scolastica in cui imparare che tu e i tuoi amici condividete gli stessi interessi ad un più livello profondo. Così, quando parte il giudizio, puoi dire nella tua mente: “Questo è ciò che gli ego fanno. Giudicano. Magari in questo momento non mi metto a giudicare, ma ho lo stesso ego e lo esprimo in altri modi. Ciò ci rende tutti uguali. E condividiamo anche la stessa mente corretta, assieme al potere di scegliere. Tutti noi abbiamo attaccato Dio altrimenti non saremmo qui, e tutti vogliamo tornare a casa, ma abbiamo paura di farlo”. Vedendo ciò come lo scopo costante del tuo essere con gli amici, impareresti a stare con loro senza sostenere il loro ego, senza sentirti superiore a loro (attacco), e senza sentirti alienato. Si potrebbe dire che è il tuo laboratorio per mettere in pratica ciò che hai imparato.