Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 211 Possiamo ammalarci di una malattia che non conosciamo e di cui non abbiamo paura?

 

D # 211: È possibile ammalarsi per una malattia di cui non si conosce l'esistenza e di cui quindi non si ha paura?

 

R: Sì è possibile. E se ci pensi, puoi vedere che succede in continuazione, dai primi casi di nuove malattie ancor prima che siano segnalate dai mass media come l’AIDS o la SARS, alle malattie che toccano i bambini dalla nascita o ai primi stadi della vita prima che possano avere una qualsiasi "conoscenza" della malattia. Allora come avviene ciò, alla luce degli insegnamenti di Un Corso in Miracoli in merito al modo in cui scegliamo le nostre malattie?

Tutte le infermità e le malattie nel corpo sono gli effetti di una decisione presa nella mente (W.pI.136.2,3,4,5), non nel cervello. Come ogni altra decisione in merito a quello che ci accade nella nostra vita, queste decisioni sono prese fuori dal tempo e dallo spazio. Il cervello che – impropriamente – crediamo essere la sede della coscienza e del processo decisionale è soltanto un effetto. Molto di ciò che è contenuto nella mente rimane fuori dalla nostra consapevolezza cosciente, ma ad un livello più profondo ne conosciamo tutto il contenuto. Comunque è la nostra paura del potere della nostra mente che tiene tutto sepolto (T.2.VI.9), cosicché le nostre difese possano operare e noi non sembriamo essere responsabili delle cose che ci accadono – possiamo vederci come vittime di forze al di là del nostro controllo. In tale modo, il dolore derivante dall’aver scelto il pensiero di separazione sembra invece provenire da quello che ci fanno gli altri. E la nostra colpa per la separazione rimane sepolta e protetta, insieme con il pensiero di separazione.

Detto questo, dobbiamo anche chiarire che l’obiettivo non è quello di render cosciente l’inconscio per poter fare scelte migliori per il benessere e la salute del corpo. In realtà non è la paura della malattia che ci induce a sceglierla – effettivamente vogliamo la malattia per il suo valore in quanto difesa. Il nostro scopo è imparare col tempo a perdonarci per la colpa illusoria relativa alla separazione. Poiché crediamo che sia questa colpa che richieda punizione, e questo a sua volta dimostra che colpa e separazione sono serie e reali. E tale punizione può assumere tante forme diverse, e la malattia è semplicemente una fra le molte. Così il problema non è la punizione, indipendentemente dalla forma che può assumere, ma la nostra errata credenza nella nostra colpa. E questo è quello che vogliamo rendere cosciente. Poiché è qui che può avvenire la sola vera guarigione.

Su questo stesso tema, vedi anche la domanda 117.