Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 556 Qual è il significato di gratitudine secondo il Corso?

 

D #556: Qual è il significato di gratitudine secondo Un Corso in Miracoli? La lezione 195 dice di essere grati a Dio/Gesù perché non siamo separati e che questa è l’unica cosa per cui essere grati. Stavo ragionando sulle liste di ringraziamento che le persone fanno (per esempio “Sono grata perché mio marito mi capisce, sono grato per le bella persona che ho incontrato oggi al negozio, sono grato per la bella passeggiata che ho fatto oggi”) C’è spazio per liste di questo genere?

 

R: La tua domanda riflette i due modi di sperimentare la gratitudine: quello dell’ego e quello dello Spirito Santo. La gratitudine a cui ci conduce lo Spirito Santo è chiaramente descritta nella Lezione 195, come indichi tu. Tramite il Corso impariamo che non siamo corpi, che siamo mente, tutt’uno con nostro Padre e gli uni con gli altri. Per questo siamo veramente grati. L’ego, con il quale ci identifichiamo come corpi, è "grato" quando i suoi bisogni di specialezza vengono soddisfatti e quando ottiene ciò che vuole.

Quando commettiamo l’errore di credere di essere corpi separati, tagliati fuori dalla nostra vera Identità di mente, un profondo e pervasivo senso di vuoto e di bisogno è inevitabile. Ci sentiamo allora forzati a cercare di riempire il vuoto che percepiamo con relazioni, cose ed esperienze. Quando le troviamo siamo "grati" perché sembrano soddisfare i nostri bisogni. Le cose che menzioni, assieme a qualsiasi cosa per cui siamo "grati", soddisfano un bisogno che percepiamo o esaudiscono una qualche aspettativa a seconda di come giudichiamo che le cose debbano essere. Questi bisogni ed aspettative percepiti trovano tutti la loro fonte nella scelta di ascoltare l’ego e di credere nel corpo.

L’errore è credere che qualcuno o qualcosa esterno alla mente guarirà le sensazioni di perdita e di vuoto causate dal credere nel corpo. La ricerca di queste soluzioni esterne è infinita perché esse non soddisfano la nostra reale necessità, che è accettare la verità verso la quale lo Spirito Santo ci sta conducendo. Questo non vuol dire che non dovremmo godere delle cose a cui diamo valore nel sogno, né che non dovremmo cercare le cose di cui pensiamo di aver bisogno. Esse sono le relazioni speciali che, a quanto dice il Corso, possono essere trasformate dallo Spirito Santo attraverso il perdono, che toglie alle relazioni speciali il potere di portarci via la pace o di renderci felici. A quel punto siamo grati a noi stessi perché non percepiamo che qualcosa o qualcuno al di fuori della nostra mente possieda questo potere e per questa stessa ragione siamo grati anche a loro. Così sperimentiamo la vera gratitudine di cui parla il Corso, indipendentemente da cosa accada o da cosa gli altri facciano o non facciano: "Quando il tuo perdono sarà completo proverai la gratitudine totale, perché vedrai che ogni cosa si è guadagnata il diritto all’amore con il suo essere amorevole, proprio come il tuo Sé" (L.pI.195.8:6).