Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 1171 Perché I miei sentimenti di gentilezza e amicizia sono spesso mal compresi?

D # 1171: Ho un problema nella mia vita che speravo poteste commentare. Talvolta ho sensazioni di estrema felicità e benedizione quando sono nella mia mente corretta e mi sento davvero unito agli altri. Ma sembra che alcune donne prendano la mia gentilezza e il  mio genuino atteggiamento amichevole per “attrazione” e corteggiamento. Talvolta mi chiedo perché lo Spirito Santo lo permetta quando tutto quello che sto facendo è cercare di essere chi Egli vuole che io sia. Dovrei avere fiducia nel fatto che quando la persona è pronta ad accettare la verità genuina delle mie azioni la sua errata percezione del mio comportamento sarà corretta? Ora mi sento paranoico tutte le volte che mi viene da essere carino ed amichevole nei confronti degli altri perché mi sento male interpretato e mal compreso. Oppure è possibile che inconsciamente mi sia messo nel ruolo di vittima delle errate percezioni degli altri e poi incolpi di questo lo Spirito Santo?

 

R: Può essere utile ricordare che non siamo responsabili di come gli altri scelgono di percepirci. Ma siamo responsabili delle nostre reazioni alle percezioni che gli altri hanno di noi. E noi ci sentiamo sempre solo nel modo in cui ci sentiamo perché lo vogliamo (T.21.II.2).

Hai ragione in merito al tuo sospetto che forse ti stai mettendo inconsciamente in conflitto e poi cerchi di accollare la colpa allo Spirito Santo. Perché lo Spirito Santo non interviene nel mondo e così sarebbe un’errata percezione di Lui credere che in qualche modo permetta che accadano delle cose. Inoltre Egli non si occupa neanche del modo in cui ci comportiamo nel mondo, perché non si lascia ingannare, come le nostre menti, dal credere che siamo corpi o che ci sia un mondo esterno. E così Lo percepiremmo in maniera errata anche credendo che Egli si preoccupi di come sembriamo agire nei confronti degli altri. La sua sola preoccupazione riguarda come noi percepiamo gli altri che vediamo ancora separati da noi.

A proposito, lo Spirito Santo non è contrariato, né ti incolpa per le tue errate percezioni nei Suoi confronti. La Sua sola funzione, in ogni situazione e circostanza, è ricordarci un altro modo di percepire che non rinforzi colpa, dolore e conflitto. Come puntualizza Gesù, “La Voce dello Spirito Santo non comanda, perché è incapace di arroganza. Non pretende, perché non cerca il controllo. Non sopraffa, perché non attacca. Semplicemente ricorda. E’ irresistibile solo per ciò che ti ricorda. Porta alla tua mente l’altra via, rimanendo quieta anche nel mezzo del tumulto che puoi fare tu (T.5.II.7.1,2,3,4,5,6). Se semplicemente ti darai il permesso di essere un canale dell’Amore dello Spirito Santo, che in questo mondo sarebbe il riflesso dell’Amore, espresso come perdono (L.pI.60.1:4,5), o accettazione non giudicante, troverai che non ti preoccupi di come gli altri ti percepiscono. Ed è solo la colpa nella tua mente che viene attivata dal modo in cui queste donne ti percepiscono. Ma questo non è un peccato e, di fatto, la tua reazione ad esse ti offre una buona opportunità di apprendimento. Perché la sola vera guarigione di cui ognuno di noi ha bisogno è riconoscere che la nostra colpa per la separazione non è reale, perché la separazione non è mai potuta accadere. Ogni qualvolta quella colpa viene lasciata andare, non reagiremo a come gli altri ci percepiscono, perché in quel momento il nostro ego è scomparso e non c’è nulla dentro di noi che possa reagire ad un altro o giudicarlo.