Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 629 Come possono essere percepiti in questo mondo i pensieri amorevoli?

 

D #629: "I pensieri amorevoli che la sua mente [del Figlio di Dio] percepisce in questo mondo sono l’unica realtà del mondo". Se tutte le apparenti gentilezze e premure nel mondo sono il risultato della malevola manipolazione della mente, come possono essere percepiti in questo mondo i pensieri amorevoli? Non riesco a vedere nulla nel mondo di cui essere felice sebbene gli altri mi percepiscano felice, gentile, amorevole, ecc. (percezione che non condivido). Sono sicuro che se e quando apprenderò mai ciò che insegna Un Corso in Miracoli, saprò cos’è la felicità. Ma nel frattempo ho bisogno di vedere qualcosa che rifletta l’amore. Aiuto!

 

R: All’interno del mondo illusorio della separazione da Dio, la mente del Figlio di Dio è divisa tra la parte che esprime il sistema di pensiero dell’ego (la “mente sbagliata”) e la parte che esprime il sistema di pensiero dello Spirito Santo (la "mente corretta"). Questa mente scissa è completata da un aspetto di capacità decisionale che sceglie sempre tra i due. Ciò che scaturisce dalla mente corretta è realmente amorevole, contrariamente a ciò che scaturisce dalla mente sbagliata e che ha l’apparenza dell’amore,  ma è sempre una qualche forma di amore speciale e pertanto in realtà non è per nulla amorevole. Il mondo ci riflette l’una o l’altra cosa, in quanto il mondo: " E’ il testimone del tuo stato mentale, l’immagine esterna di una condizione interna" (T.21.in.1:5).

Il concetto di causa ed effetto, nello specifico l’idea che l’interno sia la causa dell’esterno, costituisce un aspetto fondamentale della dimensione di addestramento della mente di questo Corso. Siccome è l’esatto opposto di ciò che insegna il mondo, è un concetto particolarmente difficile per noi da afferrare, e ancor più da mettere in pratica. Il messaggio centrale del Corso sarebbe frainteso se questo aspetto della sua teoria venisse tralasciato. Ecco perché Gesù pone una tale grande enfasi su di esso in tutto il suo Corso, ma in modo speciale nella parte iniziale del libro degli esercizi, dove afferma in continuazione che i nostri mondi interiore ed esteriore sono la stessa cosa (es. L.pI.32.2:1).

Quando guardi all’esterno attraverso la tua mente corretta stai guardando con Gesù e questo nel Corso è definito visione o vera percezione. Con Gesù come tuoi "occhi" vedresti solo ciò che è amorevole o sta chiedendo amore, sia in te stesso che negli altri. Il processo attraverso cui Gesù ci guida nel suo Corso è questo tipo di transizione graduale e dolce, che procede dal dipendere da ciò che i nostri sensi fisici percepiscono, al fare affidamento che sia Gesù a dirci chi siamo e cos’è il mondo, al rivolgerci sempre di più a lui quale nostro insegnante interiore perché ci aiuti a percepire veramente.