D #731: Sono stato educato a credere che Dio fosse onnipotente e onnisciente, che conosce ogni cosa presente, passata e futura. Quindi prima che Dio creasse il mondo deve aver saputo cosa sarebbe esattamente accaduto – chi sarebbe andato all’inferno e chi no. Pertanto se, come dice un Corso in Miracoli, il mondo è un sogno che sto inventando, allora quello che io ho descritto è forse semplicemente la strategia del mio ego per ritenere Dio responsabile dei miei peccati al posto mio, per poter dire che non posso essere un peccatore perché non ho mai avuto veramente scelta dal momento che tutto è stato preordinato nella Mente di Dio? Così che quando mi trovo di fronte a Dio per essere giudicato e il mio nome non è nel libro della vita, posso presentare a Dio questa come difesa prima di venir gettato nel lago di fuoco, per evitare la dannazione o almeno provarci. Ma se Dio sa tutto in anticipo, allora Dio non ha il potere di cambiare il futuro e non può essere onnipotente. È questa la mia scappatoia per evitare una punizione immaginaria da parte di Dio, il tentativo del mio ego di essere innocente o di vedere se stesso o me semplicemente come vittima innocente assolutamente non responsabile dei propri peccati, avendo dato la colpa a Dio invece che a me stesso?
R: Puoi vedere ciò che hai descritto, come dici, semplicemente come lo sforzo del tuo ego di spostare la colpa al di fuori di te per porla su un Dio ingiusto e persecutore, se noti queste apparenti contraddizioni, ma non metti seriamente in discussione le premesse di base che sembra tu abbia appreso da bambino. Ma puoi anche vedere ciò che pensi come l’inizio di una comprensione della mente corretta che c’è qualcosa che non va in questo concetto tradizionale di Dio che si trova nella maggior parte delle religioni del mondo, secondo cui Dio è il Creatore del mondo, Che ti ha posto qui assieme a tutti gli altri. In quanto ci sono delle contraddizioni logiche in questa visione tradizionale di un Dio infinito e perfetto quale Creatore di un mondo finito e imperfetto, contraddizioni che molti dei più grandi pensatori e filosofi religiosi e spirituali nelle varie epoche non sono riusciti a riconciliare.
Il Corso è piuttosto unico tra i percorsi spirituali del mondo nell’affermare che Dio non ha nulla a che fare con esso e non può essere in alcun modo responsabile del limitato mondo spaziotemporale – alcuni degli insegnamenti gnostici di duemila anni fa avevano una posizione simile e presentavano argomentazioni vicine a quelle che descrivi (per una presentazione esaustiva di queste tematiche secondo la tradizione spirituale occidentale, consulta Love Does Not Condemn: The World, the Flesh, and the Devil According to Platonism, Christianity, Gnosticism, and A Course in Miracles di Kenneth Wapnick). E ovviamente il Corso fa un passo in avanti, asserendo che questo mondo è un’illusione e non esiste realmente (ad es. L.pI.132.6:1,2,3), nonostante la nostra esperienza del contrario.
Se ci fosse una qualche forza, personale o impersonale, esterna alla nostra mente, che possa essere ritenuta responsabile di qualsiasi aspetto del mondo e della nostra esperienza in esso, allora saremmo davvero delle vittime. Ma la posizione del Corso su questo è senza compromessi, presentata chiaramente nella parte iniziale del libro degli esercizi: “Io non sono la vittima del mondo che vedo” perché “Ho inventato io il mondo che vedo” (L.p.I.31,32). E pertanto è un punto centrale negli insegnamenti del Corso che né Dio, né Gesù, né lo Spirito Santo possono intervenire né nel mondo né nella nostra mente (ad es. T.2.VII.1:4,5,6). Perché se potessero, non avremmo una completa responsabilità della nostra esperienza e potremmo legittimamente sentirci vittime della loro mancanza di intervento. È scopo del Corso riportare alla nostra consapevolezza il potere di scelta della nostra mente invece di cercare fuori di noi qualcun altro da incolpare o da supplicare.
Usando le parole del Corso: “Siamo veramente umili oggi, ed accettiamo ciò che abbiamo fatto per quello che è. Il potere di decisione è nostro. Decidi soltanto di accettare il posto che ti spetta come co-creatore dell’universo [dello spirito], e tutto ciò che pensi di aver fatto [il mondo dei corpi] scomparirà. Ciò che allora affiorerà alla consapevolezza sarà tutto ciò che è sempre stato, eternamente com’è ora. E prenderà il posto degli autoinganni fatti solo per usurpare l’altare del Padre e del Figlio” (L.p.I.152.8).