Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 974 Come dovrei affrontare la terapia DOC, vista la mia conoscenza del Corso?

 

D # 974: Recentemente ho iniziato sessioni di terapia per il mio problema di disordine ossessivo compulsivo (DOC). Le altre persone della classe che condividono la mia stessa afflizione mi hanno subito detto che la causa del DOC è uno squilibrio chimico nel cervello. Recentemente ho fatto presente la mia opinione, spero in accordo con quella di Un Corso in Miracoli, secondo cui  la causa della sofferenza è nella mente e che io non solo ho un cervello, ovviamente, ma anche una mente. Ho utilizzato un'analogia per spiegare che certi pensieri innescano una serie di reazioni chimiche nel corpo o nel cervello. Per esempio il pensiero del sesso (piacere) può scatenare ed effettivamente scatena reazioni chimiche nel cervello che conducono all’eccitazione, ma se non avessi una mente una cosa del genere non capiterebbe affatto. Svariate persone hanno scosso la testa in segno di disaccordo, tra queste anche lo stagista psicoterapeuta.

Ho varie domande. La mia valutazione era corretta, in base ai principi del Corso? Come dovrei comportarmi durante le lezioni per rimanere coerente con i concetti del Corso? Dovrei non parlare delle mie idee? Spesso le persone parlano del “corpo sopra la volontà” nel senso che vedono il corpo come la causa di pensieri o tendenze strani o indesiderati sui quali non hanno controllo. Quando lo fanno, spesso lo psichiatra suggerisce dei farmaci oppure di minimizzare questi strani, nuovi pensieri riconoscendo il loro significato assurdo. Il suggerimento del medico di usare farmaci non è semplicemente una preoccupazione per l’effetto, che gli conferisce così potere? Dall’altro lato so che il Corso consiglia le medicine per chi è sopraffatto dai sintomi. Nonostante ciò, mi dico che è semplicemente la mente a fare ciò che deve fare, ossia produrre quella continua esperienza di sintomi perché l’individuo ci crede.

Comunque mi ritrovo a prendere in considerazione i farmaci. Il mio piano era di prenderli temporaneamente fino al raggiungimento di un “cambio di mente”, ma cosa accade se poi ne divento dipendente mentre aspetto, per così dire, che accada un miracolo? Ho chiesto così tante volte allo Spirito Santo chi devo perdonare “per vedere in modo differente”, ma sento di non aver udito una risposta. Recentemente ho cercato di usare spesso per il mio scopo personale riguardante la mia condizione ciò che il Corso dice sulle dinamiche della mente. Come risultato ho deciso di interrompere per un po’ le lezioni del Libro di esercizi, perché mi distraevo troppo a causa della mia condizione e mi sentivo un po’ in colpa nell’utilizzare il libro in questo modo. Ma se lo scopo del Corso è la guarigione, non va forse bene?

Penso che forse mi trovo un po’ invischiato in un meccanismo dell’ego durante le sessioni di terapia, in quanto applico o “proietto” sugli altri le mie credenze basate sul Corso anche quando sto in silenzio. Non penso abbiano mai nemmeno sentito parlare del Corso. Talvolta sento, mentre leggo il testo, di dover lasciar andare completamente il mio ego per riuscire finalmente a liberarmi di questa malattia. E questo mi appare come un passo troppo grande. Potete commentare?

 

R: La tua osservazione che la causa del DOC è nella mente è in linea con gli insegnamenti del Corso. Dalla sua prospettiva, la mente è sempre la causa e il corpo e i suoi sintomi sono sempre l’effetto (T.24.V.2:2; T.28.II.8:2,3,4,5,6,7,8; 9:1,2,3; T.28.III.5:1), nonostante il modo di pensare del mondo sia il contrario.  Il mondo e il corpo, dopo tutto, sono stati fatti come difese per non farci ricordare che abbiamo una mente. Tuttavia, lo specifico esempio che tu offri, cioè che il pensiero del sesso è la causa della conseguente eccitazione nel corpo, per quanto valido in sé e per sé, non va realmente al cuore della di ciò che il corso spiega a proposito della causa. I pensieri che riguardano il corpo sono ancora difese e coperture della più profonda causa sottostante nella mente. È la scelta della mente in favore della separazione e della colpa che è la causa soggiacente del mondo, del corpo e di tutti i suoi sintomi (T.27.VIII.7:2,3,4,5,6,7; 8:1,2,3,4,5,6,7). E tutte le nostre difese, sia che si tratti di situazioni, dipendenze, routine, rituali, distrazioni, ecc., fisiche o emozionali, sono semplicemente dei mezzi che utilizziamo nel futile tentativo di tenere a bada la colpa e la paura sottostanti piuttosto che guardare la colpa e la paura assieme allo Spirito Santo o a Gesù affinché possano essere disfatte.

Non sarà tuttavia molto di aiuto per te o per gli altri, che fanno parte dei tuoi gruppi di terapia e che non sono studenti del Corso, impegnarsi in questo tipo di discussione, in quanto il Corso offre un’alternativa radicale al modo di pensare del mondo verso cui la maggior parte delle persone non è realmente aperta. È radicale sia nel senso che va alla radice o alla fonte di tutti i nostri problemi nella mente sia perché ci chiede di assumerci piena responsabilità per tutte le nostre esperienze (T.21.II.2:3,4,5,6), un passo che la maggior parte delle persone non è ancora pronta a fare. Pertanto è meglio pensare al Corso semplicemente come qualcosa che ti offre una struttura per osservare i tuoi stessi pensieri ed emozioni riguardo ciò che sembra accadere attorno a te. Ma non è normalmente necessario condividere queste osservazioni con gli altri, specialmente con coloro che non hanno familiarità con gli impegnativi principi del Corso. Questo potrebbe condurre semplicemente a servire lo scopo dell’ego di farti sembrare diverso e separato da tutti gli altri. Al contrario lo scopo della guarigione viene servito rimanendo aperti a riconoscere ed accettare i modi in cui noi siamo realmente tutti la stessa cosa. Riconoscere che tu e gli altri che partecipano alle tue sessioni di terapia condividete la stessa condizione come anche lo stesso bisogno di aiuto per affrontarne gli effetti, può diventare una base per sperimentare l’unione con loro. Ricordare questo scopo potrebbe anche aiutarti a riconoscere cosa sta cercando di fare il tuo ego quando ti trovi a voler usare i principi del Corso per confrontare e giudicare gli altri che non capiscono ciò che hai iniziato ad imparare per te stesso dal Corso.

Un modo utile di intendere la partecipazione alla terapia potrebbe essere quello di rimanere aperto verso ciò che viene offerto in quel contesto come spiegazione che funziona e ha senso al livello del corpo. Dopo tutto, a meno che tu non sia pronto a lasciar andare completamente l’identificazione che hai con il tuo corpo, è assai probabile che continuerai ad utilizzare e ad accettare l’utilità e la praticità della maggior parte delle altre “leggi” del corpo che il mondo accetta, come il valore di respirare, mangiare, bere, indossare abiti protettivi a seconda del clima, non gettarsi davanti ad un’auto in arrivo, usare le scale o l’ascensore invece che buttarsi dal balcone per arrivare a terra, ecc…

Il punto è che noi funzioniamo ancora all’interno del sistema di credenze dell’ego secondo cui il corpo è reale e i risultati potrebbero essere disastrosi a livello corporeo se cercassimo di negare tali credenze agendo contro di esse. Gesù chiarisce bene che non ci sta chiedendo di negare il corpo (T.2.IV.3:8,9,10,11,12,13). E quindi una parte del nostro sistema di credenze include credere che introdurre cose nel nostro corpo possa essere di beneficio per la nostra salute, sia che si tratti di cibo, di vitamine o medicinali. Sì, tutte queste cose alla fine sono magia, come insegna il Corso, ma non c’è gerarchia tra le illusioni (T.26.VII.6), e nessuna illusione è più o meno accettabile, più o meno spirituale di qualunque altra. Dobbiamo semplicemente essere onesti con noi stessi riguardo ciò che personalmente crediamo ci sia d’aiuto e poi accettare la forma particolare in cui tale aiuto arriva, senza negare che abbiamo ancora bisogno di aiuto. La tua paura di diventare dipendente da qualsiasi forma di magia, come i farmaci, è semplicemente un altro trucco dell’ego per mantenere la tua mente in conflitto. Se i farmaci ti sono o meno d’aiuto nella tua specifica situazione è qualcosa da discutere con il tuo medico, lasciando fuori dal suo studio i tuoi pensieri su come il Corso vede la relazione tra la mente ed il corpo.

Forse la cosa più difficile da accettare, mentre ci vediamo ancora come corpi, è che lo scopo del Corso è di aiutarci a guarire la nostra mente, non il nostro corpo (T.28.II.11). Mentre manteniamo la nostra attenzione sui sintomi e il loro miglioramento, perdiamo l’opportunità della vera guarigione. Tu dici di aver chiesto, senza aver ottenuto risposta, aiuto per identificare chi hai bisogno di perdonare, di vedere diversamente, così da poter sperimentare un miracolo e andare oltre questa condizione. E pensi che si debba trattare di qualcun altro. E così non vedi la risposta che è proprio sotto il tuo naso!

Il punto da cui iniziare è quello di imparare ad accettare senza giudizio il tuo DOC, riconoscendo che è semplicemente una difesa che hai scelto inconsciamente per gestire la tua paura.  E ad un qualche livello ha funzionato nel rendere l’ansia e il conflitto più gestibili, che è sempre un obiettivo dell’ego (T.7.VIII.2:2,3,4). Ma piuttosto che desiderare che il DOC se ne vada quando invece, inconsciamente, lo vuoi davvero e lo scegli, sarebbe molto più utile guardarlo e vedere cosa puoi imparare da esso. Perché ogni volta che i sintomi appaiono, sono semplicemente una indicazione che ti sei spaventato dell’amore senza limiti che ci abbraccia tutti e ti senti in colpa e spaventato per il tuo desiderio e la tua decisione di essere separato da tale amore. Questo è tutto ciò che accade e se riesci ad iniziare a riconoscerlo, anche solo lontanamente, inizierai a percepire i sintomi come più tollerabili, anche se non se ne vanno. L’utile obiettivo è quello di essere in grado di guardare i sintomi senza giudizio né paura, piuttosto che cambiarli. Gradualmente i sintomi potrebbero iniziare a perdere il loro apparente potere su di te. E a quel punto, il fatto che se ne vadano o no, sarà molto meno una tua preoccupazione. Forse rimarranno fino a che non lascerai completamente andare il tuo ego, forse no, ma avrà poca importanza per te. Ma fintanto che rimarranno possono servire per ricordarti semplicemente che lì c’è un’altra possibilità di far pratica del perdono, che è tutto ciò che lo Spirito Santo ci chiede.

Il Corso fornisce approfondimenti sul funzionamento della mente egoica, e sei hai trovato uno qualsiasi dei suoi chiarimenti sulle dinamiche dell’ego utile per acquisire una maggiore comprensione della natura del tuo DOC, non c’è sicuramente nulla di sbagliato in tutto ciò, non c’è bisogno di sentirsi in colpa per questo. Tuttavia comprendere non è la stessa cosa di guarire e solo il perdono – accettare tutto ciò che sembra essere, senza giudizio né condanna – guarisce (P.2.VI.5). Quindi non dimenticare, quando intraprendi le tue affascinanti analisi delle macchinazioni della tua mente, che c’è un altro passo da fare.