Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 275 Qual è il significato di “estensione”?

 

D # 275: Ho difficoltà con l’esatto significato, in Un corso in miracoli, del verbo “estendere”. Nel Glossario e a pagina 132 del testo leggo che le leggi della mente nel mondo sono diverse dalle leggi della mente nel Regno: la mente del mondo proietta e percepisce e non può andare oltre a ciò, mentre la Mente dello spirito estende soltanto. Dal momento che vengo da una cultura non di lingua inglese, ho difficoltà a comprendere quello che sembra essere un concetto molto fondamentale. Gradirei veramente il vostro aiuto.

 

R: Come avrai notato nel Glossario (clicca qui), estendere o estensione nel Corso ha due livelli di significato. Al livello della conoscenza – l’unità e la totalità del Cielo o il Regno, che il Corso dice essere la nostra unica realtà – estendere è sinonimo di creazione (es. T.11.I.3:4,5; T.14.V.3:4). Ma il significato di nessuna di queste due parole è comprensibile per la nostra mente limitata, poiché esse si riferiscono ad una attività o processo totalmente astratto di Mente/ spirito che non ha nulla a che fare con tempo, spazio o corpi –tutte dimensioni illusorie del mondo fisico fatte dalla falsa mente dell’ego. In Cielo noi siamo estensioni o creazioni di Dio, e come Lui possiamo estendere o creare. Ma persino questa affermazione non può essere presa alla lettera, poiché suggerisce che noi e Dio siamo separati, che Egli ci abbia in qualche modo portati ad essere come un’entità separata da Lui. Poiché la nostra realtà non dualistica è una, unificata, perfetta ed eterna, l’estensione di quella realtà non può implicare l’aggiungervi qualcos’altro o l’aumentarla in un qualsiasi modo che la nostra mente limitata possa comprendere (L.pI.105.4:2,3,4,5). E così a questo livello c’è poco da aggiungere sul significato di estensione che possa essere utile.

L’altro significato che il Corso dà al termine estensione si riferisce al livello della percezione, il livello della mente illusoria, dualistica, divisa. Il significato è ancora in qualche modo astratto, ma un po’ più comprensibile di quello completamente astratto della conoscenza o del Cielo. La nostra esperienza nel mondo del tempo, dello spazio e dei corpi separati si basa sulla legge della mente che governa tutto il pensiero a questo livello, la dinamica inevitabile che ci porta a percepire fuori di noi il contenuto interno alla nostra mente, che abbiamo scelto di vedere come reale. E ci sono solo due contenuti tra cui scegliere all’interno della mente separata: la colpa dell’ego o il perdono dello Spirito Santo. Noi vediamo fuori di noi qualsiasi contenuto abbiamo scelto dentro di noi. Se abbiamo scelto lo Spirito Santo come guida dei nostri pensieri, il Corso definisce questo processo estensione. Se la nostra guida è l’ego, il processo si chiama proiezione.

L’ego cerca di usare la dinamica della proiezione per porre la colpa fuori della nostra mente e poi ne nega l’origine nella nostra mente. In altre parole, anziché vedere la colpa fuori di noi come estensione della stessa colpa nella nostra mente – cosa che di fatto è– l’ego vuole che crediamo di poter letteralmente proiettare la colpa fuori della nostra mente così che sia ora separata da noi, supponendo di conseguenza di riguadagnare a nostro favore l’innocenza che crediamo di aver perduto con il pensiero di separazione. E affinché questa difesa funzioni dobbiamo dimenticare di aver proiettato la colpa dalla nostra mente. Naturalmente questo non è il modo in cui la mente funziona, perché la negazione non altera il fatto che la mente è effettivamente la fonte e “le idee non lasciano la loro fonte” (T.26.VII.4:7,8,9).

L’obiettivo dello Spirito Santo, per contro, è di insegnarci a riconoscere la corrispondenza tra quello che percepiamo fuori ed il contenuto che abbiamo scelto nella nostra mente così da poter fare una scelta consapevole a proposito di quello che estendiamo o proiettiamo fino a quando la nostra mente sarà guarita. L’ego cerca disperatamente di nasconderci questa dinamica, poiché il successo della sua proiezione dipende dal nostro non riconoscere che proiettiamo o estendiamo solo i nostri stessi pensieri (L.pI.30.2). E la strategia dell’ego ha molto successo nella maggior parte dei casi, perché la nostra rabbia ed il nostro giudizio riflettono il nostro credere che il mondo esterno sia di fatto indipendente da noi. Così lo Spirito Santo cerca di rinforzare la nostra consapevolezza della continuità tra dentro e fuori come risultato dell’estensione, mentre l’ego cerca sempre di negare la fonte nella nostra mente ed asserisce che ciò che vediamo fuori di noi – la colpa – esiste separato ed indipendente da noi. Lo scopo del Corso è di aiutarci a vedere che la scelta di quello che estendiamo o proiettiamo è solo nostra – ciascuna con le proprie conseguenze per la nostra pace mentale.