D #503: Ho studiato Un Corso in Miracoli per circa 90 lezioni e talvolta ho la sensazione di perdermi qualcosa. Penso che avrei dovuto avere un’esperienza di rivelazione nel corso delle lezioni precedenti come parte del mio processo di apprendimento. Quindi sento che mi manca parte della base del piano di apprendimento. Quando il Corso mi chiede di ascoltare o di lasciarmi guidare dal mio Sé, io non ho la più pallida idea di cosa fare. Sto seduto in silenzio cercando di liberare la mia mente e di sentire qualcosa che mi possa confermare che sto eseguendo correttamente l’esercizio. Ma non sento / provo nulla. La mia domanda è: è necessario che uno studente abbia esperienze di mente corretta durante gli esercizi? È normale che uno studente perda queste esperienze? Arrivano forse con le lezioni successive?
R: Ciò che hai scoperto con i tuoi sforzi nel praticare le lezioni è esattamente quello che il libro degli esercizi vorrebbe che apprendessimo: noi "non abbiamo la più pallida idea di cosa fare". Questa è una scoperta molto importante e, in un certo senso, è una “rivelazione”. Questa intuizione e la tua onestà ti forniscono una base molto solida per il processo di apprendimento. Come ci dice Gesù nel testo: "Io ti conduco verso un nuovo tipo di esperienza che tu sarai sempre meno disposto a negare" (T.11.VI.3:6). Possiamo essere condotti solo se siamo disposti a seguire e questo richiede il riconoscimento che non sappiamo dove stiamo andando. Se non sapere significa lasciar andare qualsiasi giudizio su ciò che è un’esperienza, su quale dovrebbe essere il risultato di una lezione, e avere la disponibilità a lasciare che sia lo Spirito Santo a farsi carico del processo, allora questo potrebbe costituire di per sé un’esperienza di mente corretta.
Il Corso è un processo dolce che ci chiede solo di avere "un po’ di disponibilità" nel praticare il perdono: "La tua parte è solo di offrirGli un po’ di disponibilità per permetterGli di eliminare tutta la paura e l’odio e per essere perdonato" (T.18.V.2:5). Il continuare a praticare le istruzioni del libro degli esercizi alla fine condurrà a vedere le cose in modo differente. Intuizioni piccole ma significative, come quelle che descrivi, sono molto utili in questo processo. È comune che gli studenti perdano i piccoli, importanti passaggi. Non sono necessarie esperienze clamorose, alcune potrebbero perfino essere strumenti dell’ego sottilmente camuffati, più nocivi che utili. Non dobbiamo sforzarci di fare le esperienze. Sono la dedizione alla pratica e l’applicazione di ciò che insegna il libro degli esercizi a portare alle esperienze che si verificheranno naturalmente. Come ci dice l’Introduzione al libro degli esercizi: "Ti viene semplicemente chiesto di applicare le idee secondo la direzione ricevuta … E’ il loro uso che darà loro significato per te e ti mostrerà che sono vere" (L.in.8:3,6).