D #511: L’idea della separazione è un enorme, elaborato capriccio infantile, e – per quanto folle – è un riflesso di quanto siamo intelligenti. La mia domanda è: “Una volta che ricordo chi sono veramente e ritorno a quell’esperienza di me stesso, che cosa accade?” Non potrebbe essere stata la noia eterna a condurci in questo modo di pensare?
Inoltre, come possiamo esserci auto-ingannati con un pensiero di colpa così tanto da creare il bisogno di questo mondo e della sua storia oscura e interminabile? Mi pare che conoscere la realtà dell’Amore di Dio sia come essere sul filo del rasoio. Chi mi dice che una volta realizzata la completa Espiazione della Figliolanza non ricadremo di nuovo in questa esperienza di noi stessi?
R: In verità è solo dalla nostra prospettiva di auto-inganno e di auto-esaltazione, identificati come siamo con un sé apparentemente minuscolo all’interno di un universo apparentemente infinito e sovrastante, che l’idea di separazione e le sue conseguenze sembrano enormi o elaborate o intelligenti o oscure o immense dal punto di vista temporale e spaziale. Dalla prospettiva di Gesù non sono assolutamente nulla. Egli semplicemente descrive gli strati di complessità che sembrano aver tirato per le lunghe l’iniziale pensiero illusorio in quanto noi crediamo in essi e li abbiamo resi molto reali nella nostra mente, e pertanto abbiamo bisogno di aiuto per districarci dal confuso labirinto delle nostre credenze immaginarie.
Questo mondo e le nostre vite così importanti sono davvero "molto rumore per nulla”, per citare il Bardo. Nulla è accaduto, questa è la semplice affermazione del principio dell’Espiazione. Come potrebbe, pertanto, accadere di nuovo il nulla? E se il nulla capita di nuovo, sarà comunque un nulla. Il nulla moltiplicato per il nulla, non importa quante volte lo si moltiplichi, rimane comunque un nulla. Il nulla diviso e suddiviso all’infinito rimane un nulla. E il nulla sommato ripetutamente al nulla conduce sempre allo stesso risultato: il nulla.
Per quanto riguarda la noia eterna quale motivazione della scissione dall’Amore eterno, la cosa è sicuramente sensata, ma dal punto di vista illusorio e delirante dell’ego. Se siamo genuinamente convinti che provare conflitto e dolore a causa del credere che ci manchi ciò di cui abbiamo veramente bisogno sia preferibile a sapere che abbiamo tutto ciò di cui abbiamo veramente bisogno, allora forse il pensiero di separazione è una sana alternativa al Cielo. Ma solo una prospettiva basata sull’ego e con i paraocchi potrebbe credere che l’eccitazione derivante da una perdita incerta ma inevitabile, e l’occasionale e imprevedibile liberazione da una sofferenza straziante, siano preferibili alla quieta certezza della beatitudine eterna.
Per una ulteriore discussione sull’argomento della ripetizione dell’errore della separazione, fai riferimento alla Domanda #10.