D #550: I. Nell’illusione (l’assenza di Dio) Gesù, a sua volta un’illusione, ritorna a Dio. Perché questo non ha cancellato immediatamente l’illusione? Perché la mente una non si è svegliata dopo il perfetto raggiungimento da parte di Gesù del principio dell’Espiazione? Pensavo servisse soltanto una sola mente per cambiare il mondo. Ma se tutti i miliardi di frammenti devono risvegliarsi questo sembrerebbe indicare che uno non è il numero magico. In questo modo sembra che ci sia separatezza.
II. Come mai Gesù sa tutto di Dio e Dio non sa niente di Gesù?
R: Queste domande sono assolutamente ragionevoli. Il problema è che nascono da una prospettiva illusoria.
"Un fratello è tutti i fratelli. Ogni mente contiene tutte le menti, perché ogni mente è una cosa sola. Questa è la verità. Ma questi pensieri rendono forse chiaro il significato della creazione? Queste parole ti portano forse chiarezza perfetta? Che cosa possono sembrare se non suoni vuoti, piacevoli, forse, corretti nel sentimento, ma fondamentalmente non compresi né comprensibili. La mente che ha insegnato a se stessa a pensare in modo concreto non riesce più ad afferrare l’astrazione come qualcosa che include tutto. Abbiamo bisogno di vedere un poco, per imparare molto" (L.pI.161.4).
Ovviamente questa non intende essere una risposta alle tue domande, né costituisce un tentativo di evitare di rispondere. Semplicemente è di vitale importanza essere consapevoli di queste limitazioni così che le argomentazioni che sollevi non ti creino ostacoli nella tua pratica del perdono, il quale alla fine porterebbe ad un’esperienza nella quale tutte le domande semplicemente svanirebbero. Ovviamente possiamo proiettare su Gesù le nostre perplessità, incolpandolo di aver prima di tutto sollevato questi argomenti e poi di averci lasciati a risolverli tutti da soli! Tuttavia egli ha previsto la nostra frustrazione e ne fa menzione in differenti parti del suo corso, in modo particolarmente esplicito nell’Introduzione alla chiarificazione dei termini (C.in.2,3:1,4:1,2). Alla luce di questo è necessario accettare che non ci possono essere risposte che corrispondano perfettamente alle aspettative della logica umana, come Gesù sottintende nella citazione succitata. Nelle menti identificate con separazione e individualità c’è un’incapacità intrinseca di afferrare il pieno significato di ciò che egli insegna. La difficoltà sta dalla nostra parte, non dalla sua.
Ciò che segue è una sorta di ripetizione della nostra risposta #430, che riguarda lo stesso argomento della tua prima domanda. La mente una si è risvegliata e, in verità, non si è nemmeno mai addormentata. C’è un’illusione di miliardi di frammenti che dormono e sognano e ognuno di essi deve accettare l’Espiazione, che è già avvenuta; ma è ancora un’illusione di molte menti che hanno bisogno di risvegliarsi. Ecco perché Gesù sottolinea l’importanza di focalizzarsi esclusivamente sull’accettazione dell’Espiazione per se stessi. Una volta che la tua mente è guarita dall’intera credenza nella separazione allora tu saprai che c’è davvero una sola mente e quelle che sembrano menti individuali non guarite sono in realtà parte di quell’unica mente guarita. Credere di essere menti individuali in mezzo a miliardi di altre menti individuali è una difesa contro la verità, e pertanto ogni volta che cerchiamo di comprendere cosa stia dicendo Un Corso in Miracoli da quel punto di vista rinforziamo la difesa e rimaniamo nell’oscurità.
Gesù trascende interamente questo punto di vista umano mentre, allo stesso tempo, ci parla all’interno di questa struttura per stabilire una comunicazione con noi.
Ma tutto il suo insegnamento per addestrarci ha lo scopo di portarci oltre, là dove si trova lui. E’ con questo spirito che ci dice: "Il momento in cui l’esperienza porrà fine al tuo dubitare è stato stabilito. Perché non facciamo altro che vedere il viaggio dal punto in cui è terminato, guardandolo a ritroso, immaginando che lo stiamo rifacendo e rivedendo mentalmente quello che è passato" (L.pI.158.4:4,5). Pertanto l’unico modo per lavorare sulla tua domanda è lavorare sulle tue lezioni di perdono così da avere l’esperienza che pone fine ad ogni dubitare e al fare domande.
Infine la guarigione della mente non cambia il mondo, come tu affermi nella tua domanda. Semplicemente la mente smette di attribuire al mondo un potere che non ha e non ha mai avuto. Per questo motivo Gesù ci fa questo appello: "Quindi, non cercare di cambiare il mondo, ma scegli di cambiare la tua mente riguardo al mondo" (T.21.in.1:7).
Questa è una base utile per rispondere alla tua seconda domanda. Se tutta la separazione è illusoria allora non c’è nulla al di fuori di Dio, la perfetta Unità, che possa esser conosciuto: "Una vita non in Cielo è impossibile, e ciò che non è in Cielo non è in alcun luogo" (T.23.II.19.6). Come può Dio conoscere ciò che è impossibile e ciò che non si trova in alcun luogo? Pertanto Gesù simboleggia o riflette quest’Unità all’interno di una struttura che abbia senso e sia comprensibile da coloro che sono addormentati e sognano il sogno illusorio della separazione. Quando la nostra paura dell’Unità si placa per poi scomparire completamente, resta solamente la realtà dell’amore. Nient’altro rimane, perché non c’è mai stato altro! Gesù non "sa" di Dio: egli è un riflesso o un simbolo nella nostra mente dell’Amore che è Dio. Di nuovo, il Corso arriva all’interno di una struttura egoica: utilizza il linguaggio della dualità perché è ciò che riusciamo a comprendere. Ma il suo totale intento è portarci oltre la dualità verso lo stato di perfetta Unità.