D # 759: Ho appena iniziato lo studio di Un corso in miracoli ed ho alcune domande fondamentali. Ho difficoltà nel liberarmi dal sistema di pensiero del mondo e nell’accettare che si tratti di un’illusione. Da quando ho iniziato a studiare le idee proposte nel Corso mi sembra di aver avuto degli incubi, ma allo stesso tempo il Corso mi sembra così giusto. So che le cose scritte nel Corso sono vere, ma non so come liberarmi dal mio vecchio modo di pensare così da poter vedere la verità. Mi è stata diagnosticata la schizofrenia, che ha rilevanza dal momento che in passato ho accettato alcuni folli sistemi di pensiero che si sono dimostrati sbagliati. Fondamentalmente ho paura di buttarmi nuovamente in qualcosa, considerando il fatto che mi sono così sbagliata in passato. Cercate per favore di guardare questo dal mio punto di vista, perché le cose che per me sono un problema sono dei problemi reali per me nella mia mente. Cercate per favore di comprendere come sarebbe non essere in grado di controllare i propri pensieri e le proprie emozioni e allo stesso tempo anelare alla verità e all’Amore di Dio.
R: Forse ti rassicurerà sapere che, nonostante i problemi che hai incontrato nella tua vita e le diagnosi del mondo per quei problemi, il Corso direbbe che ad un livello più profondo – il solo livello che conta davvero – non sei in alcun modo diversa da tutti gli altri. Condividiamo tutti la stessa malattia mentale egoica, o malattia della mente, credendo in cose che non sono reali (T.13.V.6:1,2) e montando contro la verità difese totalmente disfunzionali. Perché, come dice Gesù, “ogni malattia è una malattia mentale” (P.2.IV.1:1): tutti noi esprimiamo semplicemente la nostra malattia in modi diversi.
Questo non per minimizzare la particolare serie di sfide con cui ti trovi a confrontarti a livello personale, o le preoccupazioni speciali che emergono per te in merito al fidarti o meno dei tuoi giudizi sulla validità e sul valore che gli insegnamenti del Corso hanno per te. E tuttavia, di nuovo, non sei la sola a sollevare queste questioni. Se riesci a mettere da parte per un momento qualsiasi considerazione sulla premessa metafisica del Corso in merito al fatto che il mondo è un’illusione e ti focalizzi semplicemente sull’unico problema che sembriamo condividere universalmente, l’essere spesso immobilizzati da colpa e paura – ed è per questo problema che tutti noi cerchiamo aiuto – puoi essere disposta ad accettare l’antidoto che il Corso offre per quella colpa e quella paura: il perdono.
Il perdono non significa niente altro se non essere disposti ad accettare che i tuoi giudizi sul mondo e sugli altri possano semplicemente essere sbagliati. Non devi incominciare a negare la realtà del mondo. Devi solo essere disposta a negare la validità delle tue interpretazioni del mondo. Considerando le tue esperienze fino a questo momento della tua vita, puoi non trovare questa premessa così difficile da accettare. E questo passo ti aiuterà ad incominciare a liberarti della paura e della colpa nella tua mente che ti porta a mettere in dubbio sia te stessa che il valore che il Corso ha per te. Nel momento in cui fai un passo indietro da colpa e paura, puoi allora incominciare ad ottenere maggiore chiarezza e comprendere se il Corso è il percorso appropriato per te. Non hai bisogno di sapere sin dall’inizio se il Corso finirà con l’essere il tuo percorso, e non è necessario che tu lo sappia per trarre beneficio dai suoi gentili insegnamenti sul perdono.
Tra le molte implicazioni dei suoi insegnamenti c’è il fatto che non è necessario che tu, come dici, “ti liberi dai tuoi vecchi modi di pensare, così da poter vedere la verità”. Guardando semplicemente con onestà il tuo vecchio modo di pensare senza ritrarti da esso, ma riconoscendo le dolorose limitazioni e conseguenze del giudizio, inizierai a dargli sempre meno valore come strumento mentale. Non è necessaria alcuna resistenza attiva o alcuna lotta contro il vecchio modo. In effetti la resistenza dà semplicemente potere al vecchio modo di pensare, perché afferma che è reale e che deve essere superato. Ma uno sguardo gentile lo dissolve semplicemente nel nulla, che è tutto ciò che in realtà è.
Non dici se sei attualmente in cura o se prendi delle medicine per la tua condizione, ma nulla nel Corso consiglierebbe di non chiedere un aiuto all’esterno. Riconoscere e prendere atto dei tuoi limiti e poi cercare aiuto al livello della forma, e nella forma in cui sei in grado di accettarlo, è molto in linea con gli insegnamenti del Corso (T.2.IV.4,5).