D # 833: Ho incominciato le lezioni di Un corso in miracoli. La mia domanda è se è bene fare un qualche tipo di meditazione nel periodo in cui faccio il Corso. La scorsa settimana sono stato a un gruppo di meditazione e da allora ho avuto dolori alla schiena, come se avessi un coltello nel corpo. Come posso portare il dolore allo Spirito Santo, oppure c’è qualcosa d’altro che dovrei fare o non fare? Il Corso mi porta automaticamente nel presente per stare tutto il tempo senza mente? Talvolta sento come se ci fosse qualcosa fuori di me – sembra come una brutta energia – che viene dentro al mio corpo. In quei momenti sale sempre della paura nella mia mente. E’ normale? Inoltre in quei momenti mi viene in mente una persona che voglio incolpare per questi attacchi. Cosa dovrei fare in quei momenti per stare quieto e praticare il perdono?
R: E’ sufficiente sapere che l’ego è sempre pronto a dare battaglia ogni qualvolta prendiamo la decisione di trovare la pace, usando qualsiasi forma possibile per distrarci dal nostro scopo. Questo può includere sintomi corporei e dolore, cambiamenti energetici e paura, pensieri di rabbia e di biasimo, come è nella tua esperienza. Tutte queste sono reazioni comuni e normali per chiunque sia identificato con l’ego – il che include proprio tutti noi! Una volta che riconosciamo da dove inevitabilmente vengono le distrazioni, tutto ciò di cui abbiamo bisogno di fare è riconoscere che l’ego è la loro fonte e, al meglio delle nostre possibilità, non preoccuparci troppo delle forme dei suoi vari attacchi. Abbiamo semplicemente paura della pace e non sarà utile cercare di combattere noi stessi, perché questo darebbe potere al nostro ego. E lo scopo del Corso è aiutarci ad imparare a ritirare quel potere dall’ego – di per sé non ne ha (es. T.4.IV.8:9; T.7.VIII.4:6; T.8.I.2:1).
In merito al fatto di praticare la meditazione mentre si fanno le lezioni del libro degli esercizi, non c’è nulla di sbagliato in questo se lo trovi utile. Ma non c’è bisogno di alcuna pratica di meditazione specifica diversa dagli esercizi simili alla meditazione presentati nelle stesse lezioni del libro degli esercizi. La pratica del Corso è il perdono – lasciar andare i giudizi nel contesto delle nostre relazioni – e non la meditazione (T.18.VII.4:9,10,11; 5:1,2,3). Gli esercizi simili alla meditazione del libro degli esercizi vengono dati semplicemente per aiutarci a diventare più consapevoli dei due contenuti diversi presenti nella nostra mente – quelli dell’ego e quelli dello Spirito Santo – cosicché ci possa diventare più chiaro tra quali il Corso ci invita a scegliere man mano che impariamo a praticare il perdono (L.in.3:1; 4:1).
Il Corso stesso non fa automaticamente nulla per noi, né lo fanno Gesù o lo Spirito Santo. Ognuno è un simbolo che ci ricorda la scelta che solo noi possiamo fare per lasciar andare il passato dell’ego e portare la nostra mente alla pace dell’istante presente (T.5.II.7:1,2,3,4,5,6,7). Questo stato presente, tuttavia, nel Corso non sarebbe definito come uno stato di assenza di mente, perché nel Corso la mente ha un significato diverso da altri insegnamenti spirituali che mettono sullo stesso piano l’ego e la mente finita con il suo costante chiacchiericcio inutile. Il Corso usa, come contrasto, mente (con la m minuscola dal momento che Mente con una M maiuscola si riferisce a Dio o a Cristo [C.1.1:2] per indicare tutte le capacità della mente separata, incluse la coscienza, la percezione e la capacità decisionale o di scelta (T.3.IV.2). Dalla prospettiva del Corso noi siamo senza mente quando siamo identificati con l’ego, poiché crediamo che tutti i nostri problemi vengano dal nostro corpo e dal mondo attorno a noi, anziché dalla nostra scelta di identificarci con l’ego nella nostra mente. E così dimentichiamo di avere e di essere una mente che ha una scelta in merito al modo in cui guardare le nostre esperienze ed incominciare a scegliere contro le false percezioni dell’ego nella nostra mente sbagliata, permettendo loro di essere sostituite nella nostra coscienza delle percezioni gentili e guaritrici dello Spirito Santo nella nostra mente corretta.
Quindi sii gentile con te stesso man mano che procedi nel tuo studio e con la pratica del Corso. Il processo può essere molto semplice oltre che gentile, se non cerchiamo di forzare nulla e semplicemente impariamo a fare un passo indietro ed a guardare la follia del nostro ego mentre cerca di convincerci a continuare a prendere seriamente noi stessi e la nostra vita. Nel momento in cui siamo in grado di disimpegnare la nostra mente dalle manipolazioni e dalle lotte senza fine dell’ego ci troveremo a sorridere maggiormente (L.pI.155.1:1,2,3) anche se solo nella nostra mente.