Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 1100 Il dolore fisico può realmente impedire la pace?

 

D #1100: Kenneth afferma nella serie di audiocassette “Learning from the Holy Spirit” [Imparare dallo Spirito Santo] che “fintanto  che hai dolore fisico non c’è modo per acquietare la propria mente”. Ma non sono il dolore fisico o mentale che dobbiamo portare allo Spirito Santo? Questo non significherebbe che ci sia una gerarchia nei miracoli? Se possiamo fare esperienza della pace solo quando non c’è dolore, come faremo a liberarcene? E’ come dire che qualcuno possa tenerci lontano dalla pace di Dio infliggendoci dolore fisico. Voglio pensare che anche se qualcuno è nel dolore questo sia un passaggio verso la liberazione.

 

R: Da un certo punto di vista ciò che dici è corretto. Un corso in miracoli ci arriva su due livelli: uno di verità assoluta e uno, all’interno dell’illusione, di mente corretta e mente sbagliata. Dal Livello Uno: “Se hai il dono di ogni cosa, è possibile che la perdita sia reale? È forse possibile che il dolore sia parte della pace o la tristezza della gioia? È Possibile che paura e malattia entrino in una mente in cui dimorano amore e perfetta santità? La verità deve includere tutto se si tratta davvero di verità. Non accettare alcun opposto e nessuna eccezione, perché farlo significa contraddire interamente la verità” (L.152.pI.2:2-7). Facendo eco di ciò più avanti nel libro degli esercizi, Gesù ci dice: “Il dolore è illusione, la gioia, realtà. Il dolore non è che sonno, la gioia è risveglio. Il dolore è inganno, solo la gioia è verità” (L.pI.190.10:4,5,6). In questo livello, dunque, dolore e pace sono stati che si escludono a vicenda.

Il Livello Due si riferisce all’insegnamento del Corso rivolto a noi che crediamo che il mondo ed il corpo siano reali (che noi siamo reali). In questo livello ci viene insegnato che lo Spirito Santo può usare tutto ciò che noi (in quanto menti che prendono la decisione) abbiamo fatto per mantenere intatta la nostra separazione da Dio, per aiutarci a invertire la direzione e percorrere il sentiero del perdono che riporta a Dio (T.25.VI.4:1,2). Siccome noi crediamo che le nostre esperienze come individui siano reali, Gesù ci viene incontro qui, ma solo per poterci insegnare che abbiamo scelto l’insegnante sbagliato e che le conseguenze sono state orrende. Quando lo vediamo e ci rendiamo conto che possiamo scegliere in maniera differente, le nostre esperienze assumono un significato ed uno scopo totalmente nuovi. In questo senso, in questo livello, il dolore può essere visto come parte del programma di studi della nostra aula scolastica, e può essere da noi usato per imparare le lezioni dell’ego o le lezioni di Gesù, a seconda di quale abbiamo scelto come nostro insegnante. Se il nostro insegnante è Gesù, possiamo imparare che la pace interiore, che è nostra eredità in quanto creazione di Dio, non è mai influenzata da nulla che sia del mondo o del corpo. Questo corregge il modo di pensare del mondo secondo cui la pace della mente dipende dalle circostanze e dalle condizioni esterne: non posso essere in pace fintanto che mio figlio è in pericolo, o il mio sposo /la mia sposa è malato, o non ho un luogo in cui vivere poiché la mia casa è andata distrutta.

Quindi sì, tu porti il tuo dolore a Gesù o allo Spirito Santo, ma allo scopo di vederlo in maniera diversa, il che significa imparare che il tuo vero Sé non è influenzato dagli stati corporei, persino quando il dolore è mentale o emozionale. Questa è una lezione molto difficile per noi, perché l’ego ha fatto il dolore per bandire la consapevolezza della nostra vera Identità, come ci viene insegnato in “La malattia è una difesa contro la verità” (L.pI.137.7). E’ vero che puoi essere in pace mentre provi dolore. Questo è l’approccio dello Stoicismo, sia antico che moderno: un tipo di accettazione o rassegnazione che questa è la realtà per te in questo momento. Ma questa non è la pace di Dio di cui parla Gesù in questo corso. Il miracolo implica sempre spostarsi dalla consapevolezza del corpo alla consapevolezza della mente, e rendersi conto che tutte le esperienza fluiscono dalla decisione della mente di identificarsi o con il sistema di pensiero dell’ego o con quello dello Spirito Santo. L’identificarsi con il sistema di pensiero dello Spirito Santo porta infine al disfacimento della causa di ogni dolore. Rimane solo la pace.