D #1134: Ho una domanda riguardante il modo in cui approcciare le relazioni di amore e odio speciale che, se ho ben capito Un corso in miracoli, sono la stessa cosa. Esse ci tengono lontano dall’amore “reale”.
Il Corso “raccomanda” di affidarle allo Spirito Santo. Ho cercato di giungere a patti con una relazione speciale che implicava sia amore che odio. Dapprima l’ho rifiutata, poi ci sono ritornato seguendo il ragionamento del Corso e dicendo “dovresti amare la tua relazione speciale per avere un sogno felice e poi “risvegliarti” (qualcosa del genere!)”. Tuttavia come possiamo amare qualcosa che alla fine è “fatto” per attaccare Dio ed anche noi stessi? Non è una contraddizione e forse persino controproducente per la nostra “guarigione”? Non sarebbe meglio “rifiutare” qualcuno ed andarsene?
Trovo molto difficile, in quella relazione, “dare solo amore”. Ci sono tematiche che sento debbano essere affrontate, e quando lo faccio, alla fine la vera natura di questa relazione – odio – si presenta. Come facciamo a dare vero amore in questo mondo? E ancor più, come faccio a riconoscerlo?
R: Comprendi bene: ogni relazione speciale d’amore è una maschera sull’odio speciale. Se è speciale, è odioso, non necessariamente nella forma, ma di certo nel contenuto. Nel Corso il termine “speciale” è sinonimo di “separato” perché ogni relazione speciale ha, nel suo nucleo centrale, la credenza nella separazione. È utile tenere questo in mente, perché spiega il motivo per cui la specialezza è “odiosa” anche quando appare amorevole. La separazione è un pensiero omicida col quale il Figlio di Dio crede di poter usurpare il potere di Dio, rubare a Lui la vita e vivere in un corpo indipendente dal Suo Amore. Questo è il contenuto di ogni relazione speciale, indipendentemente da quanto possa sembrare amorevole la forma. Questa distinzione tra forma e contenuto è la chiave per districare la confusione riguardante le relazioni speciali. Nel contenuto sono tutte la stessa cosa. Il problema in ogni relazione non è l’apparente amore o odio che ne caratterizza la forma, ma la decisione della mente di sostenere la credenza nella separazione, difendendosi in questo modo dall’Amore di Dio. La disponibilità a riconoscere questa dinamica dell’ego in funzione nella relazione a cui ti riferisci è il modo con cui la si affida allo Spirito Santo. Non è necessario perdere le relazioni speciali: Gesù dice che non ne saremo privati: “Ho detto ripetutamente che lo Spirito Santo non ti priverà delle tue relazioni speciali, ma le trasformerà” (T.17.IV.2:3). L’‘odio’di cui fai esperienza nella relazione è la proiezione della colpa nella mente per aver attaccato Dio scegliendo l’ego. Non ha nulla a che fare con l’altra persona. Tuttavia, è possibile lavorare su qualsiasi tematica che tu hai al livello della forma, mentre rimani consapevole della proiezione della mente. Lo Spirito Santo è presente nella tua disponibilità a riconoscere che le “tematiche” non sono la causa del conflitto nella relazione: la colpa lo è.
Anche se non c’è vero amore in questo mondo, il suo riflesso inizia con il semplice riconoscimento che l’origine dell’odio che si maschera come amore speciale è la decisione della mente di scegliere l’ego come insegnante al posto dello Spirito Santo. L’ego si focalizza sulla forma, incolpando agenti esterni per il suo disagio, mentre lo Spirito Santo ci chiede di vedere ogni cosa come un riflesso della scelta della mente. Sai di aver scelto lo Spirito Santo quando ti trovi a diventare sempre più consapevole delle tue proiezioni, indipendentemente dai giudizi o dagli odiosi sentimenti che emergono in una relazione. Questo è il primo passo nella pratica del perdono come lo insegna il Corso. È il modo in cui tutto ciò che l’ego ha fatto come attacco a Dio può essere trasformato ed usato dallo Spirito Santo per disfare la credenza nella separazione e ricondurci a Lui. Hai fatto un passo nella giusta direzione non negando l’odio che hai scoperto nella relazione. È importante non cercare di cambiare i sentimenti e combatterli, ma riconoscere che la loro vera fonte è la credenza mentale nella separazione, come abbiamo detto in precedenza.
Nell’introduzione al testo, Gesù esprime chiaramente che l’obiettivo del Corso non è l’amore: Il corso non si prefigge di insegnare il significato dell’amore, poiché esso trascende ciò che può essere insegnato. Si prefigge, tuttavia, di eliminare i blocchi alla consapevolezza della presenza dell’amore, che è la tua eredità naturale (T.in.1:6,7). I blocchi sono tutti i pensieri ed i giudizi che fluiscono dalla decisione della mente di identificarsi con l’ego. Essi non possono essere eliminati fino a quando non vengono riconosciuti e questo è il motivo per cui c’è molta enfasi, nella pratica del Corso, sul guardare l’ego. Il modo in cui viene disfatto è esporlo alla luce dell’insegnamento dello Spirito Santo: non tramite qualsiasi sforzo da parte nostra, ma con una piccola disponibilità a vedere che sono i propri pensieri a bloccare il ricordo dell’Amore di Dio. L’amore che fluisce naturalmente quando la mente sceglie lo Spirito Santo non è speciale perché non esclude nessuno. Non è l’‘amore’ di una persona per alcune persone escludendone altre. La strada a questo amore si apre quando vengono riconosciute senza giudizio le proiezioni, e non viene fatto alcun tentativo di interferire. Siccome tutto ciò che l’ego ha fatto è un attacco a Dio, non è necessario cercare situazioni o persone che ti contrariano. Non c’è niente di sbagliato nel prendere distanza da una relazione fastidiosa. Come con gli idoli, se una relazione sembra troppo da gestire, “Se ne può trovare un’altra” (L.pI.170.8:7). Tutto e tutti sono egualmente importanti nell’aula scolastica del perdono. Sono la forma che l’amore assume fino a quando ogni giudizio viene messo da parte e l’amore dello Spirito Santo fluisce ininterrottamente.