Perché Un corso in miracoli non è New Age
Kenneth Wapnick ha sostenuto nel corso degli anni che Un Corso in miracoli non è una spiritualità New Age, ma che ha invece le sue radici intellettuali in tradizioni intellettuali assai precedenti, che comprendono gli insegnamenti di Platone, il Neoplatonismo e gli insegnamenti più elevati dello Gnosticismo. Quelli che seguono sono stralci tratti da una lettera che Kenneth inviò alla Libreria del Congresso a un certo punto degli anni 90’, chiedendo loro di non classificare più il Corso e i libri di Kenneth nella categoria New Age. I suoi sforzi hanno avuto successo.
Un corso in miracoli è, in molti modi cruciali, in netto disaccordo con il pensiero New Age, poiché molti principi discussi nel libro sono in conflitto con molti principi New Age.
Seguono cinque esempi di questo tipo di conflitto:
1) La teoria di Un corso in miracoli si basa su una metafisica non dualistica: insegna che l’universo fisico (compreso il corpo) non è stato creato da Dio e, di fatto, si è originato come un attacco a Dio. Nessun sistema New Age sosterrebbe questo: essi insegnano proprio l’opposto.
2) Un corso in miracoli non sostiene il modo di pensare che ha a che fare con la "coscienza di prosperità", un principio preminente nei sistemi di pensiero della New Age.
3) In quasi tutti i sistemi New Age c’è un’enfasi prevalente sulle esperienze positive delle persone, mentre si presta scarsa attenzione ai travolgenti sentimenti inconsci di colpa condivisi dalla maggior parte della gente. Un corso in miracoli insegna che c’è solo un problema nel mondo, ed è la colpa. Pertanto si focalizza principalmente sui nostri sentimenti di colpa, insegnandoci a identificarli e a disfarli.
4) Un altro tema comune a molti sistemi New Age è la credenza che siamo Dio. Un corso in miracoli è enfatico nell’insegnare che noi non siamo Dio: insegna che Dio è la nostra Fonte – noi siamo stati creati da Lui.
5) A livello più generale, Un corso in miracoli si distingue dai sistemi di pensiero New Age in quanto si rifà ai tradizionali principi psicoanalitici freudiani (per es. negazione e proiezione) e, all’interno dei contesti filosofici e spirituali, alla tradizione Neoplatonica e a temi comuni sia al Primo Cristianesimo che ai sistemi Gnostici del secondo e terzo secolo.
Il nostro libro Love Does Not Condemn: The World, the Flesh, and the Devil According to Platonism, Christianity, Gnosticism, and A COURSE IN MIRACLES fornisce un’esplorazione approfondita di questi temi. Il capitolo 19 è particolarmente utile per comprendere questi conflitti.