D # 99: Attualmente ho una relazione sentimentale con un uomo che vedo da circa 3 mesi. L’ho ho conosciuto tre anni e mezzo fa e credo di “amarlo”. Il problema è che i sentimenti che provo per me stessa includono sentimenti di indegnità e di disgusto perché sono sovrappeso. Spesso mi sento gelosa per le sue amicizie femminili anche se ho fiducia che si tratta solo di amicizie. Continuo ad aspettarmi che questa brava persona mi lasci e così continuo a metterlo alla prova dicendogli delle cose molto negative di me e poi chiedendogli se vuole ancora restare con me. Che consiglio può darmi Un Corso in Miracoli per aiutarmi a guarire il mio dolore per la mia scarsa autostima e per sviluppare una relazione sana e santa con questa persona? Egli ha molta considerazione e molto rispetto per me.
R: Il Corso può per prima cosa aiutarti a riconoscere la fonte reale di qualsiasi sentimento di indegnità e di disgusto nei confronti di te stessa. La causa non è il tuo sovrappeso o qualsiasi altra caratteristica o mancanza che puoi pensare ti renda meno desiderabile. Non ha neanche nulla a che fare con quanto gli altri pensano o dicono di te. Tutto questo, naturalmente, va totalmente nella direzione opposta a quello che ci dice il mondo. Ma il mondo, e le nostre relazioni qui, sono ciò che abbiamo fatto per mantenere a noi nascosta la vera causa dell’odio per noi stessi. La fonte reale è il nostro credere di esistere come esseri individuali, separati dall’amore, a causa della nostra decisione, sepolta profondamente nella nostra mente inconscia, di essere separati da Dio, indipendentemente da quanto costi a Lui e a noi.
Siamo convinti di essere privi di amore e non amabili poiché abbiamo scelto contro l’amore, che è la nostra realtà. Ma piuttosto che mettere in dubbio la premessa di poterci effettivamente separare dall’amore, cosa che lo Spirito Santo dice impossibile, manteniamo il nostro senso di identità separata e poi procediamo alla ricerca dell’amore e dell’affermazione del nostro valore da fonti esterne a noi stessi, non ricordandoci mai che ciò che vogliamo – l’amore – è rimasto all’interno di noi per tutto il tempo. E così ci rivolgiamo agli altri perché ci diano ciò che crediamo ci manchi, il che serve solo a rinforzare la nostra credenza soggiacente che, tanto per cominciare, siamo vuoti e manchevoli. E una volta che ci imbarchiamo in questa ricerca siamo perduti, poiché abbiamo scelto di guardare ovunque salvo dove possiamo trovare l’amore. (T.29.VII)
Non c’è niente che possiamo fare da soli che disferà i nostri sentimenti di indegnità e ci offrirà l’amore che tanto disperatamente desideriamo. Ma questa è proprio la buona notizia, perché la verità è che non c’è niente che abbiamo bisogno di fare per stabilire il nostro valore. “Il tuo valore è stabilito da Dio. Fino a quando contesterai questo, tutto ciò che farai farà paura, in particolar modo tutte le situazioni che si prestano a credere nella superiorità e nell’inferiorità … niente che tu compia, o pensi, o desideri, o faccia è necessario per stabilire il tuo valore. Questo punto non può essere messo in questione eccetto che nelle allucinazioni” (T.4.I.7:2,3,6,7).
Ora, Gesù non si aspetta che noi riconosceremo il nostro valore semplicemente perché ce lo dice lui. Così le nostre relazioni diventano l’aula scolastica nella quale col tempo impariamo a riconoscere il nostro valore come innocente Figlio di Dio. E impariamo col riconoscere tutti i modi nei quali cerchiamo di convincerci del contrario, con una consapevolezza crescente di ciò che stiamo realmente facendo.
Vogliamo vedere gli altri come i detentori della chiave della nostra felicità cosicché non dobbiamo accettare la responsabilità della nostra stessa scelta di essere separati e miserabili. Il Corso non fornisce alcuna linea guida specifica su come far funzionare una relazione secondo i canoni del mondo. Ma fornisce uno strumento per guarire le nostre percezioni di noi stessi e degli altri, non importa quale forma la relazione assuma col tempo. E così la paura, la colpa, la vergogna e la rabbia che sembrano quasi universali nelle relazioni speciali del mondo ora diventano per noi i segnali che c’è un altro modo di guardare a noi stessi e agli altri.