D # 82: Il Corso dice che siamo già a Casa. Quindi ciò significherebbe che siamo già in Cielo adesso. Il Cielo non ha né esterno né interno. È tutto. Significa forse che questo mondo è in Cielo ed il Cielo è in questo mondo? È simile alla dichiarazione Vedantica: Atman è Brahman?
R: Il non dualismo del Corso è un non-dualismo assoluto che afferma che la realtà è infinita, informe, immutabile, ed eterna: nulla che sia finito o che abbia una forma è in alcun modo reale. Ciò significherebbe che l'universo finito, fisico non ha alcuna realtà. È interamente illusorio. Ci sono altri sistemi non-dualistici che collocano il mondo all’interno dell'essere di Dio. Queste sono le diverse forme di panteismo — sia orientali che occidentali — che danno realtà al mondo, ma non come creazione al di fuori dell'essere di Dio. Il non-dualismo del Corso è assoluto, non dà alcuna realtà alla molteplicità finita. Così la realtà è Unità perfetta, “nulla al di fuori di questa Unità e niente altro all’interno” (T.18.VI.1:6). E nell'affermare che “Il mondo è stato fatto come un attacco a Dio” (L.pII.3.2:1), Gesù rende chiaro che il mondo non è in Dio né di Dio.
Questa è la fondazione metafisica della dichiarazione sorprendente che “Tu sei a casa in Dio, sognando di essere in esilio, ma perfettamente in grado di risvegliarti alla realtà” (T.10.I.2:1), e del perché Gesù chiede “Chi è il “tu” che vive in questo mondo?” (T.4.II.11:8). L'intero Corso è rivolto ad una mente fuori dal tempo e dallo spazio che ha scelto di negare la sua vera Identità come estensione senza forma della sua Fonte infinita, ed è "diventata" invece un'entità individualizzata limitata dal tempo e dallo spazio. Allo stesso tempo, questa mente cela la memoria della sua vera Identità come unico Figlio di Dio. Come il Corso insegna, questo potrebbe verificarsi soltanto in un sogno o in una fantasia, ma non nella realtà. Pertanto noi, per come ci conosciamo in questo mondo, non abbiamo realtà. Tutto ciò che esiste è Dio e l'indifferenziata, eterna, immutabile, perfetta estensione del Suo essere infinito, una realtà che non ha alcuna controparte nel mondo, né può essere compresa in questo mondo.
“Nessuno che dorma e sogni nel mondo ricorda il suo attacco contro se stesso. Nessuno crede che ci sia veramente stato un momento in cui non sapeva nulla di un corpo e nel quale non avrebbe mai potuto concepire che questo mondo fosse reale. Avrebbe visto subito che queste idee erano un'unica illusione, troppo ridicola per qualsiasi cosa che non fosse riderci sopra. Come sembrano serie adesso! E nessuno si ricorda di quando sarebbero state accolte con risate e incredulità” (T.27.VIII.5:4,5,6,7,8).
Il Corso insegna che la separazione dall'infinito, dalla totalità, è impossibile. Dio crea soltanto come Se stesso. Pertanto le Sue creazioni condividono il Suo essere, ma senza mai essere meno di quello che Egli è: “Eppure potrebbe il Figlio di Dio come Lui lo ha creato dimorare in una forma o in un mondo di forma? (C.2.2:4). In questo senso, gli insegnamenti del Corso sono simili alla dichiarazione Vedantica, Atman è Brahman, come ripetuto in un altro passaggio: “Ciò che Egli crea non è separato da Lui, e non c’è alcun luogo dove il Padre finisca, e il Figlio cominci come qualcosa separato da Lui” (W.pI.132.12:4).