Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 473 (i) Gesù una volta credeva nelle illusioni?

 

D # 473: I. In “Le domande più comuni su Un corso in miracoli” Kenneth e Gloria Wapnick dicono che Gesù è stato un’espressione del permesso che il Figlio ha dato alla luce di entrare. Ma si può dire che Gesù stesso a suo tempo credesse nelle illusioni? Prima di diventare perfetto con il suo Sé di Cristo, Gesù era proprio come noi, nel senso che era colmo di illusioni e aveva bisogno anche lui dello Spirito Santo per correggere i suoi pensieri?

 

R: Molti concorderebbero con te nel dire che Gesù una volta credeva nelle illusioni, e ci sono dei passaggi nel Corso che sembrano sostenerlo. Di certo è un punto di vista possibile. Il nostro punto di vista è che in quell'unico istante in cui è avvenuto il pensiero di separazione (la “minuscola folle idea”), Gesù ne accettò altrettanto velocemente la correzione, e quindi è sempre stato al di fuori del sogno, disposto ad aiutarci a fare la stessa scelta di non prendere sul serio la minuscola, folle idea. Ci sarebbe bisogno di molto più spazio di quando ne abbiamo a disposizione qui per sviluppare adeguatamente questa idea, quindi suggeriamo di studiare ulteriormente il Capitolo 6 di The Message of A Course in Miracles, primo volume, e il capitolo 17 di Absence from Felicity (entrambi in inglese, Ndt).

La tua concezione del tempo della massima importanza perché tu possa risolvere questa tematica. Il Corso insegna che tutto il tempo – e quindi la storia – è un’illusione, una cortina fumogena.  Così quando Gesù ha accettato l’Espiazione è irrilevante e non è affatto il senso di quanto Kenneth e Gloria hanno detto nel loro libro.

Come Gesù disse una volta a Helen Schucman, la scriba del Corso: “Persino la mia storia personale non ha alcun valore per te salvo che insegna che io posso aiutarti ora (Absence from Felicity, pag. 287). Questo è il Corso nella sua essenza: che noi vediamo in lui proprio adesso il riflesso del nostro vero Sé e umilmente e con gratitudine ammettiamo di esserci sbagliati in merito a tutto mentre lui aveva ragione. Allora avremmo la miglior prospettiva con cui comprendere ed applicare i suoi insegnamenti. Perderemo totalmente ciò che ci insegna vedendo i suoi insegnamenti attraverso le lenti della nostra esperienza umana di individui con storie reali nel tempo e nello spazio. Gesù ci aiuta ad imparare come vedere la nostra esperienza umana dalla sua prospettiva al di fuori del tempo e dello spazio affinché noi si possa: per prima cosa riconoscere che i nostri sé sono nati dalla nostra decisione di assumere l’identità del sistema di pensiero dell’ego che considera il mondo, il tempo e lo spazio come reali e nega la verità; e in seconda istanza avere un’altra opportunità di cambiare la nostra mente in merito a quella decisione, accettando invece il suo amore come nostra sola realtà, condivisa con tutti. Così,  se ci focalizzassimo solo sulla nostra pratica di perdono le domande come la tua (che è una buona domanda!) perderebbero importanza per noi.