Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 914 Qual è i significato del termine “piano longitudinale ed orizzontale”?

 

D # 914 Un corso in miracoli cita un piano longitudinale ed orizzontale. Per favore, potete spiegare questi termini?

 

R: Il passaggio di Un corso in miracoli al quale ti riferisci afferma: “Il miracolo minimizza il bisogno del tempo. Nel piano longitudinale od orizzontale il riconoscere l’uguaglianza di coloro che appartengono alla Figliolanza sembra implicare un tempo quasi interminabile. Tuttavia, il miracolo comporta un improvviso salto della percezione da orizzontale a verticale” (T.1.II.6:1,2,3).

Quel passaggio viene appena dopo che Gesù ci ha detto: “‘Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me’ non significa che io sono in alcun modo separato o diverso da te eccetto che nel tempo, e il tempo in realtà non esiste. L’affermazione ha più significato in termini di asse verticale che non orizzontale” (T.1.II.4:1,2).

Gesù usa il termine longitudinale ed orizzontale per riferirsi alla nostra esperienza del tempo lineare all’interno di un mondo di forma. Egli sceglie queste parole perché implicano qualcosa che copre una distanza e segue un percorso da un punto ad un altro.

Noi crediamo di essere nati in un mondo di forma che esisteva prima di noi e che continuerà ad esistere dopo la nostra morte. E’ un mondo nel quale gli eventi sembrano susseguirsi uno dopo l’altro e nel quale il passato ha portato al presente che a sua volta determinerà il nostro futuro. Inoltre, sembriamo vivere come corpi, separati gli uni dagli altri con della distanza tra di noi. Così il “piano orizzontale o verticale” è dato dalla nostra apparente realtà quotidiana: una esperienza fisica, lineare e sequenziale caratterizzata da differenze e separazione.

Ma il Corso ci dice che “Il tempo è un trucco, un gioco di prestigio, una vasta illusione…” (L.pI.158.4:1) e che “… lo spazio sarà senza significato, proprio come il tempo” (T.1.VI.3:5). Gesù ci aiuta a ricordare che possiamo ascoltare un insegnante interiore – lo Spirito Santo – che viene dall’esterno di questo mondo di sogno spaziotemporale nel quale pensiamo di essere. Nel momento in cui voltiamo le spalle all’ego e ci rivolgiamo allo Spirito Santo come nostra guida (miracolo), la nostra mente diventa un riflesso dell’unità e dell’atemporalità del Cielo. Quell’istante è ciò che Gesù intende con “improvviso salto della percezione da orizzontale a verticale”.

La parola “verticale” significa salire verso l’alto. Così il “piano verticale” simbolizza il nostro salire al di sopra del mondo nel quale pensiamo di essere (o, come dice Gesù, “al di sopra del campo di battaglia”). Questo implica il ritornare alla mente non lineare.

L’idea che Gesù non sia differente da noi se non nel tempo è difficilmente rassicurante dalla nostra prospettiva nella quale l’abisso tra la nostra coscienza e la sua sembrano insormontabili. Per noi sembra ci vogliano milioni di anni per imparare ad andare da dove siamo noi a dove si trova lui. Ma di fatto tutto ciò di cui c’è bisogno è uno spostamento interno dall’ego, che ci dice di tornare indietro o avanti (ma in ogni caso ci tiene fermamente piantati in questo mondo) allo Spirito Santo, Che ci aiuterà gentilmente a raggiungere la luce che sta oltre questo mondo illusorio.

Nota finale: qualsiasi termine  che Gesù utilizza nel Corso per descrivere dove siamo, o il processo di tornare alla nostra vera casa in Cielo, è solo un simbolo. In verità non c’è alcun piano orizzontale o verticale, proprio come non c’è alcun mondo. Ma siccome virtualmente ogni simbolo che abbiamo posto in questo mondo di sogno serve per mantenerci addormentati, Gesù usa dei simboli ai quali possiamo relazionarci per aiutarci a svegliarci.

una profonda discussione del concetto di tempo dalla prospettiva del Corso, vedere il libro A Vast Illusion: Time Accoding to A Course in Miracles di Kennet Wapnick (solo in inglese).

Per discussioni collegate in merito a mente, tempo e spazio, vedere le domande # 228 e # 666.