Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 926 In quanto Cattolico e studente del Corso, come dovrei pregare?

 

D # 926: In quanto Cattolico e studente di Un corso in miracoli, come prego ora?

 

R: Sia come studente del Corso che come Cattolico, la vera preghiera è sempre ciò a cui il Corso si riferisce come preghiera del cuore. Questo significa che è il contenuto che importa, non la forma. Qualsiasi forma può servire come espressione della disponibilità della mente ad udire la “piccola quieta voce” dello Spirito Santo che “… per chi La vuole sentire, non viene soffocata da tutte le urla rauche e dai deliri senza senso dell’ego” (T.21.V.1:6). Può essere molto utile per te usare le forme Cattoliche di preghiera che ti sono familiari, per ricordare che lo Spirito Santo mantiene il ricordo di Dio nella tua mente e che la voce dell’ego non è la sola opzione. Il contenuto è la disponibilità a tenere in mente e scegliere lo Spirito Santo, indipendentemente da quale forma assume la preghiera.

Nel Corso la preghiera viene intesa come un’espressione della scelta della mente tra l’ego e lo Spirito Santo. Nel manuale Gesù si riferisce a questa scelta come alla “preghiera del cuore” (M.21). Alla preghiera/scelta viene data sempre risposta perché la mente ha il potere di fare la sua scelta “reale” nella sua esperienza. Così, la mente ha ciò che vuole. Ha scelto e ricevuto la separazione, e fino a quando non farà un’altra scelta, è costretta a cercare fuori di sé per avere sollievo dal dolore per aver deciso di essere separata dalla sua Fonte. Allora “prega” un dio magico per essere salvata dall’inferno fatto da lei. Tuttavia non c’è un reale sollievo nel piano dell’ego, perché niente fuori dalla mente ha alcun effetto su di essa. E’ impossibile per la mente ricevere ciò contro cui ha scelto. Come ci dice Gesù nel testo: “È impossibile che la preghiera del cuore rimanga senza risposta nella percezione di chi chiede. Se chiede l'impossibile [la separazione], se vuole ciò che non esiste [il mondo] o cerca illusioni in cuor suo, tutto questo diventa suo. Il potere della sua decisone glielo offre come da sua richiesta. Qui si trovano l'inferno e il Cielo (M.21.3:3,4,5,6). Così la risposta alla preghiera/decisione della mente in favore dell’ego è l’inferno (la miseria di questo mondo) mentre la preghiera/decisione in favore dello Spirito Santo conduce al Cielo (alla pace nel sogno).

Come  studente del Corso, pregare significa prestare attenzione ai pensieri, alle sensazioni ed ai giudizi nelle relazioni che riflettono la scelta che la mente ha fatto. Altrimenti la scelta rimane nascosta dietro gli strati di negazione e proiezione. L’essere disposti a riconoscere la proiezione della mente invece di incolpare gli altri per come ci si sente è il primo passo del perdono, che è la preghiera che ci viene insegnata nel Corso: “… l’unica preghiera significativa è quella per il perdono, perché coloro che sono stati perdonati hanno tutto. Una volta che il  perdono sia stato accettato, la preghiera nel senso usuale diventa totalmente priva di significato” (T.3.V.6:3,4). Così la forma della preghiera, come viene intesa nel Corso, è distinta dalla forma della preghiera Cattolica nel senso che è rivolta a se stessi, per se stessi, per perdonare se stessi per aver preso seriamente la “minuscola folle idea” (T.27.VIII.6) della separazione. E’ ricordare in ogni situazione e in ogni relazione che tutto è un riflesso della scelta della mente, e niente altro. Pregare significa sempre essere sempre nella presenza mentale, soddisfacendo in questo modo l’ingiunzione Cristiana. L’obiettivo di questa preghiera/presenza mentale è imparare a non scegliere la separazione: “Al Figlio di Dio che dorme non è rimasto che questo potere [di decisione]. È sufficiente. Le sue parole non hanno importanza” (M.21.3:7,8,9). Nessun rituale, parola, cambiamento o celebrazione è richiesta per la semplice pratica del perdono. Tuttavia, se essi servono come promemoria per applicarlo alle tue relazioni e alle tue esperienze quotidiane, possono effettivamente essere utili. L’obiettivo di ritornare a casa al Padre che non abbiamo mai lasciato può essere raggiunto tramite molti sentieri.

(Vedere anche: Domande # 23, #104, #437, #505, #563, #596 e #645).