Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 960 Cosa potrebbero sperimentare le altre persone se io mi risvegliassi dal sogno?

 

D # 960: Mi riferisco all’affermazione che avete fatto all’interno della risposta alla domanda 372: “Hai ragione, il mondo non migliorerà quando non crederemo più che il sistema di pensiero di separazione da Dio sia reale: esso scomparirà dalla nostra consapevolezza”. Ecco la mia domanda: quando questo sogno del mondo scomparirà dalla mia consapevolezza, quale sarà l’esperienza di coloro che sono in questo sogno con me? Credo che almeno uno, se non molti, siano “veramente” qui con me a condividere il mio sogno. Per costoro io semplicemente mi smaterializzerei e non ci sarei più o sembrerei morire, oppure cosa? Oppure abbiamo l’opzione del sogno lucido, in altre parole di continuare ad operare qui per aiutare gli altri frammenti a risvegliarsi, mentre allo stesso tempo siamo completamente consapevoli e svegli in Dio? Certamente questa domanda è prematura in quanto non mi aspetto di raggiungere tale condizione nel breve tempo, ma mi spiacerebbe lavorare duro per arrivare ad un punto in cui porterei un simile dolore e sofferenza a coloro che mi amano.

 

R: Una frase del libro degli esercizi serve come base per rispondere alla tua domanda: “Non c’è alcun mondo separato dalla tue idee perché le idee non lasciano la loro fonte e tu mantieni il mondo all’interno della tua mente nel pensiero” (L.pI.132.10:3). L’applicazione specifica è chiara se comprendiamo che “mondo” include il corpo, il tuo e quello di chiunque altro. Questo è il principio fondamentale di Un Corso in Miracoli, che soggiace il suo insegnamento secondo cui il mondo e il corpo non esistono (es.: L.p.I.132.6:2; T.18.VII.3:1). Questo significa che non puoi smaterializzarti perché non ti sei materializzato, proprio come le immagini che vedi nei tuoi sogni notturni non si materializzano nella tua stanza da letto mentre dormi. È insistere sulla realtà dell’illusione del sogno che fa sì che i personaggi del sogno sembrino avere vita al di fuori della mente del sognatore. Le “regole” di specialezza del sogno di separazione non si applicano al risveglio, per il fatto stesso che il sogno richiede l’essere addormentati. Una regola esclude l’altra.

La mente che sceglie di rimanere addormentata e identificata con il personaggio del sogno si è dissociata dalla sua vera identità di mente. Questa dissociazione causa la confusione di identità in cui il personaggio del sogno (il corpo) pensa di essere il sognatore (la mente) e si risveglierà in qualche modo scomparendo dal suo sogno e da quello di tutti gli altri. Gesù ci dice nel testo: “ Tu [mente] sei il sognatore del mondo dei sogni” (T.27.VII.13:1). Pertanto, quando ti svegli completamente, non scegliendo più la separazione, il mondo scomparirà proprio come quando ti risvegli da un sogno notturno e le immagini nel tuo sogno scompaiono. Questo avviene quando non viene dato più nemmeno un grammo di credenza alla “minuscola folle idea” di separazione (T.27. VIII.6:2). Nel frattempo il viaggio verso il risveglio sta nella pratica del perdono, in cui non accade nulla al corpo in quanto il perdono avviene nella mente.

Coloro che condividono il tuo sogno sono le relazioni speciali che si intersecano nel sogno collettivo della mente della Figliolanza. Queste relazioni sono designate secondo il sistema di pensiero dell’ego per sostenere il credere nella separazione. La “prova” dell’ego che i corpi sono reali è che possono essere influenzati dagli altri in modi positivi o negativi, negando in questo modo il potere della mente e attribuendolo al corpo. Gli altri sembrano pertanto essere responsabili per il modo in cui ci sentiamo. Questa è la migliore strategia difensiva dell’ego per convincersi che il sogno è la realtà, che la separazione è avvenuta e che il mondo è reale. Centrale a questo sistema di pensiero dell’ego è il tema della vittimizzazione infarcito di racconti di tradimenti, abbandoni e trattamenti ingiusti. In queste relazioni la morte, l’abbandono estremo, è inevitabile, come lo sono le emozioni di perdita e di dolore che la accompagnano. La mente dorme e sogna della “vita” e della “morte”, del dolore e della perdita. All’interno di questo sogno nessuno sfugge al dolore della morte. La libertà dal dolore e dalla sofferenza si trova solo nel permettere alla mente di essere guarita da tutti i pensieri di identità corporea arrivando a riconoscersi come mente con il potere di scegliere l’illusione del mondo/il sogno di morte oppure la verità dell’unità con Dio/il risveglio dal sogno. In questo sta l’unica via di fuga dal dolore della morte e da tutta la consapevolezza del mondo.