D #1026: "Il tuo ego sta cercando di convincerti che lui è reale e io no, perché se io sono reale, non sono più reale di quanto lo sei tu" (T.4.IV.10.8). Potreste commentare questa frase? Mi confonde. Non sono sicuro di cosa stia dicendo Gesù in questo punto.
R: Ci sono due parti in questa affermazione. La prima parte -- “L’ego sta cercando di convincerti che lui è reale e io no” – è ciò che potremmo aspettarci dall’ego, che cerchi di convincerci che la separazione, di cui l’ego è il simbolo, è la realtà, e l’unità, simboleggiata da Gesù, non lo è. Lo scopo di Un Corso in Miracoli è di portarci ad accettare l’Espiazione per noi stessi, il che significa che arriviamo a riconoscere che la separazione non è mai avvenuta. Quindi se Gesù, come simbolo dell’unità, è reale, allora l’ego non lo è. Dato che il suo unico scopo è l’autoconservazione, indipendentemente dalla verità, l’ego deve fare ogni sforzo per persuaderci che il Gesù del Corso non è reale.
La seconda parte dell’affermazione -- “perché se io sono reale, non sono più reale di quanto lo sei tu” – è un altro modo di dire che se Gesù è reale, siamo tutti uguali e in ultima analisi siamo tutti uno. L’ego, messo a confronto con la realtà di Gesù, può solo sperare di persuaderci che Gesù è molto differente da noi: che lui è l’unico Figlio di Dio, divino, innocente – mentre noi siamo colpevoli – ed esistente prima di noi per tutta l’eternità. Se il Gesù che l’ego vorrebbe che abbracciassimo fosse reale, l’ego potrebbe continuare a restare in gioco, in quanto la separazione sarebbe confermata. Questo è quanto ha reso così popolare nel corso dei secoli il Cristianesimo e la sua figura centrale, Gesù: essi affermano la realtà della separazione, delle differenze e del peccato, come anche dell’attacco e della vittimizzazione.
Ma il messaggio del Corso è che siamo tutti la stessa cosa perché siamo tutti uno. Non ci sono differenze che significhino qualcosa. Se il Gesù che è come noi è reale ed esiste, allora l’ego e tutte le sue percepite differenze sono senza significato. Il peccato e la colpa non sono altro che inutili fantasie senza effetti. E tutto questo, per l’ego, è blasfemo.