D # 366: Ho identificato la paura che mi impedisce di abbracciare completamente gli insegnamenti di Un corso in miracoli: ho paura di lasciarmi alle spalle coloro che amo nel sogno – non solo in questa vita, ma in tutto il tempo. Comprendo che questa è separazione, ed accetto che stiamo tutti sognando solo per un momento. Tuttavia la paura persistente che ho resta e semplicemente non mi sembra di riuscire ad andare oltre. Il Corso fa riferimento a questo?
R: Non sei certo solo nel fare esperienza di questa paura. Perché è possibile avere la sensazione di dover rinunciare a tutti coloro che significano così tanto per noi quando seguiamo il percorso del Corso, perdonando e lasciando andare le nostre relazioni speciali d’amore nel far ritorno all’unità. Ma può anche essere utile riconoscere che è semplicemente uno degli inganni dell’ego che ci porta a credere che siamo chiamati a sacrificare ciò a cui diamo valore se ascoltiamo lo Spirito Santo (T.21.III.9:1). Questa credenza errata viene da un erroneo senso di chi siamo, di che cosa ha valore e di come viene fatta la scelta di perdonare. Inizialmente il riconoscere questi errori può non sembrare portarci molto conforto, ma col tempo incominceremo a vedere tutto ciò in maniera diversa man mano che ci muoveremo al di là di qualsiasi percezione della possibilità di perdere.
Pensiamo di essere degli specifici corpi individuali che, per fare esperienza dell’amore, hanno bisogno di relazioni con altri individui che sono o sono stati o saranno anche loro dei corpi. Niente nel Corso dice che dobbiamo rinunciare a niente di ciò fintanto che questa resta la nostra percezione. Infatti Gesù dice: “Ho detto ripetutamente che lo Spirito Santo non ti priverà delle tue relazioni speciali, ma le trasformerà. E tutto ciò che significa è che ridarà loro la funzione datagli da Dio” (T.17.IV.2:3,4).
Per comprendere le intenzioni dell’ego nel gettare questo schermo fumogeno per evitare di impegnarsi pienamente nel Corso, può essere utile guardare lo scopo per cui abbiamo fatto le nostre relazioni speciali d’amore, come pure la diversa funzione che esse possono servire quando le diamo allo Spirito Santo, come si allude nella citazione succitata. In alleanza con l’ego, abbiamo fatto le relazioni speciali d’amore come sostituto dell’Amore di Dio (T.17.IV.2:7), che crediamo di aver gettato via quando abbiamo scelto il pensiero di separazione da Dio. Di conseguenza è “naturale” avere la sensazione – fintanto che crediamo di essere corpi – di esserci separati dall’amore, di trovare amore nelle relazioni con altri corpi, e di poter essere separati da coloro che amiamo. Nessuno di questi pensieri è un peccato, ma tutti quanti servono lo scopo egoico di convincerci che ci siamo davvero separati e siamo per conto nostro. E sebbene il contenuto di queste relazioni sembri essere l’amore, questo amore sostitutivo è in realtà un coperchio sull’odio che è sotterrato profondamente nella nostra mente. Ecco perché possiamo così facilmente sperimentare disappunto, frustrazione, irritazione, fastidio, rabbia e persino furia nei confronti chi crediamo di amare. L’apparente amore è lì fintanto che i bisogni che percepiamo vengono soddisfatti. Una volta che vengono minacciati, cade la maschera che copriva l’odio.
Tuttavia ciò non significa che non ci sia amore reale in queste relazioni. Esso è semplicemente sotterrato ancora più nel profondo della mente, al di sotto dell’odio. E questa è la chiave dello scopo che lo Spirito Santo dà alle nostre relazioni – aiutarci dapprima ad entrare in contatto con il giudizio e la rabbia nella nostra mente, così da poterli lasciar andare, permettendo all’amore che è sempre stato lì dentro di noi di fluire tramite la nostra mente alle menti di coloro con cui siamo in relazione.
La verità è che tutte le relazioni esistono solo nella mente, indipendentemente da quello che la nostra esperienza ci dice sul fatto che le relazioni sono tra i corpi. E l’esperienza che tutti noi alla fine stiamo cercando nelle nostre relazioni esterne è l’esperienza dell’amore reale, senza condizioni o limiti. Ma non si può trovare l’amore fuori di noi (T.29.VII). Tuttavia quelle apparenti relazioni esterne possono diventare dei promemoria su dove cercare per trovare l’amore che desideriamo davvero, e dove sono gli ostacoli a quell’esperienza – nella nostra mente. E così, man mano che permettiamo allo Spirito Santo di guarire tutte le nostre relazioni, sia quelle speciali d’odio sia quelle speciali d’amore, faremo esperienza, con sempre maggior frequenza, dell’amore che desideriamo ardentemente. Il significato delle nostre relazioni con gli altri sarà trasformato da simboli di odio ed attacco a simboli di perdono e di amore. Ed useremo quei simboli solo fintanto che ne avremo bisogno, mentre ancora crederemo di essere individui separati. Ma non ci sposteremo al di là dell’esperienza che le relazioni con gli altri siano al di fuori di noi fino a che non decideremo di essere pronti per quel passo successivo. Alla fine, quando sapremo che noi e tutti i nostri fratelli siamo l’amore che abbiamo cercato, non avremo più bisogno di simboli esterni, perché avremo accettato l’esperienza che loro sono venuti a rappresentare. E l’amore stesso sarà tutto ciò che conta.