D # 895: Ho una malattia mentale, il che significa che sono molto instabile. Comprendo che parte del mio problema sia in realtà un ego sottosviluppato. La prima metà della mia vita cercavo intensamente una fede, probabilmente in gran parte perché mi sentivo molto insicuro e non ero interessato alle cose del mondo. Ora sembra che io abbia bisogno di mettere i piedi più a terra e mi chiedo se lasciar andare il mio ego sia una cosa ragionevole per me da fare, considerate le mie difficoltà. D’altro canto mi sento molto attratto da Un corso in miracoli che ha molto senso per me in generale. Il mio sviluppo si è arrestato quando ero molto giovane e nel leggere alcune e-mail riguardanti i bambini e che l’insegnamento didattico del Corso non è appropriato per loro mi chiedo se questo possa applicarsi anche a me.
R: Dal momento che il lasciar andare l’ego è alla fine del processo lungo il quale il Corso ci conduce, e lungo il cammino, soprattutto all’inizio, l’attenzione è semplicemente sul riconoscere il nostro ego e non sul condannarci per averne uno, il Corso potrebbe di fatto essere una parte utile per la tua guarigione. La tua descrizione del tuo volar via dall’ego suggerisce che, mentre tentavi apertamente di elevarti al di sopra delle cose del mondo, di fatto stavi rendendole molto reali nella tua percezione e stavi quindi rinforzando il tuo ego, la loro fonte. Ma ora, con il Corso, puoi incominciare a imparare come guardare il tuo ego e tutte le sue varie espressioni senza paura o auto condanna.
E’ importante ricordare che il processo del Corso non richiede mai che si rinunci a qualcosa, ego compreso, ma piuttosto che si impari ad usare tutto quello che abbiamo reso reale nella nostra vita per uno scopo diverso – per il perdono invece che per la separazione e l’attacco, la colpa e la paura. Perché indipendentemente da quali possano essere state le varie forme, l’ego è al comando di tutta la nostra vita, fino a quando impareremo che c’è una scelta diversa in merito al modo in cui useremo tutte le nostre esperienze di vita. E finché siamo identificati con l’ego soffriremo della stessa malattia. Come Gesù chiarisce per noi: “La malattia è follia perché ogni malattia è una malattia mentale, ed in questo non ci sono gradi. Una delle illusioni con cui viene percepita come reale la malattia è che la malattia possa variare d’intensità: che il grado di minaccia differisca a seconda della forma che assume. Questa è la base di ogni errore, poiché tutti non sono che tentativi di compromesso vedendo solo un pezzettino d’inferno” (P.2.IV.8:1,2,3, corsivo aggiunto).
Di certo, considerando a tua esperienza fino ad ora, vorrai stare attento a non focalizzarti semplicemente su quelle parti del Corso che descrivono la fine del processo di perdono, cercando di saltare i passi lungo i quali sta cercando di condurti, che implicano il guardare direttamente la bruttezza dell’ego senza prenderlo seriamente. Perché questo guardare è la parte centrale del processo di apprendimento di accettare te stesso e gli altri proprio dove ciascuno si trova lungo il percorso di Espiazione (T.9.III.6:4). E questo è in realtà quello che il perdono è.