D # 212: Ho una domanda sul giudizio. Diciamo che cammino vicino ad una casa che ha dei cani dietro il recinto e i cani abbaiano contro di me ed io riconosco che loro credono che io sia una minaccia; non mi sento risentito, tuttavia desidero che loro sappiano che non intendo far loro del male. Li sto ancora giudicando? C’è differenza tra un “giudizio meccanico” ed un giudizio fondato sull’emozione? Un “giudizio meccanico” è come il risentimento, anche se non provo astio? Come posso vedere queste distinzioni sul giudizio?
R: Il tipo di giudizio sul quale Un corso in miracoli si focalizza è, quasi esclusivamente, il giudizio nel quale condanniamo in qualche modo noi stessi o un’altra persona, oppure il giudizio che presume che sappiamo tutto e pertanto possiamo raggiungere valide conclusioni su ogni cosa. Se ti accorgi che stai insistendo nell’avere ragione su qualcosa o ti senti superiore o inferiore, migliore o peggiore di qualcun altro – qualsiasi giudizio comparativo su questa linea – allora sei coinvolto nel tipo di giudizio che è necessario affrontare con il processo di perdono, perché la tua percezione è basata sulla separazione. Se non senti risentimento, se non hai investimento nel fatto che i cani accettino il tuo invito ad unirsi a te, e senti solo gentilezza e compassione verso di loro, allora non hai giudicato. Il semplice misurare la situazione, vale a dire che i cani sono minacciati da te anche se tu non intendi far loro del male, non è il tipo di giudizio sul quale Gesù vuole che siamo vigili.
Siamo tutti coinvolti nel giudizio in ogni momento: per esempio giudichiamo quale sia l’abbigliamento migliore in base alle previsioni del tempo; quale strada pendere per arrivare in tempo a destinazione, da quale dottore andare, ecc. Non possiamo fare a meno di giudicare, e Gesù non ci dice mai di non giudicare. La sua enfasi è sempre sul cambiare il nostro insegnante passando dall’ego a lui o allo Spirito Santo ,(aggiungere una virgola) che ci mettono poi in una posizione nella quale può avvenire il giudizio tramite noi anziché da noi (M.10.2:7). Questo significa che saremo liberi da tutti i pensieri di attacco e di separazione e non percepiremo i nostri interessi come separati da quelli di chiunque altro.