Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 840 La mia percezione corretta potrebbe guarire i malati?

 

D # 840 Se il mondo che vedo è la colpa della mia mente proiettata all’esterno, questo non mi rende responsabile per la sofferenza che vedo in questo mondo? Gesù ha guarito gli ammalati con la sua percezione corretta, quindi come posso applicare praticamente questo alla sofferenza che vedo in questo mondo?

 

R: Noi non sappiamo se il Gesù storico abbia guarito gli ammalati. Non ci sono documenti storici sulla sua vita se non i racconti del Vangelo, che sono stati scritti molti anni dopo la sua morte e la cui accuratezza sui fatti è stata oggetto di controversie da parte di studiosi delle scritture. Il Corso non insegna che Gesù guarisce la nostra mente o il nostro corpo. La guarigione che Gesù insegna nel Corso viene acquisita da una scelta nella mente. La mente che sceglie di identificarsi con il sistema di pensiero dell’ego è malata, e viene guarita nel momento in cui impara a scegliere contro l’ego scegliendo lo Spirito Santo. Né Gesù né lo Spirito Santo fanno quella scelta per noi. Come ci dice Gesù nel testo: “Non posso scegliere per te, ma posso aiutarti a fare la tua giusta scelta” (T.3.IV.7:11). Questo è l’obiettivo ultimo della guarigione di Un corso in miracoli. Si raggiunge tramite il processo di esporre la malattia del sistema di pensiero dell’ego: le sue dinamiche, il suo scopo, il suo obiettivo e i suoi effetti dolorosi. Siccome la più grande difesa dell’ego è la negazione, esporli è l’inizio del suo disfacimento/della sua guarigione. Esporre l’ego lo indebolisce, esattamente come qualche forma di batterio non è in grado di sopravvivere al secco calore della luce del sole. Così, la guarigione che Gesù insegna nel Corso è data dal portare l’oscurità della malattia dell’ego alla luce del perdono.

Ciò di cui siamo direttamente responsabili è la scelta nella mente in favore della separazione, che è la fonte della colpa e della sofferenza del mondo (compresa la nostra). La sofferenza che percepiamo è il riflesso del nostro stesso dolore, la percezione è interpretazione. Il problema non sta nel vedere la sofferenza nel mondo, ma nel vedere coloro che soffrono diversi da noi. Nel Corso ci viene insegnato che tutti coloro che scelgono la separazione sono malati e bisognosi di guarigione: “Una persona malata si percepisce separata da Dio” (M.22.6:5). La malattia viene così eguagliata alla separazione, e dunque la guarigione è il disfacimento della separazione. Chiunque si identifichi con il corpo soffre, sia che il dolore sia evidente sia che sia camuffato da piacere. Nella follia del piano dell’ego in favore della “vita” separata da Dio nel corpo, piacere e dolore sono la stessa cosa: Il dolore esige attenzione, allontanandola da Lui (Lo Spirito Santo) e focalizzandola su se stesso. Il suo scopo è lo stesso del piacere, perché entrambi sono mezzi per rendere reale il corpo. Ciò che condivide uno scopo comune è la stessa cosa” (T.27.VI.1:3,4,5; corsivo aggiunto). Non è nostra responsabilità determinare chi abbia bisogno di aiuto, per non parlare del fatto che non siamo in grado di distinguerlo anche se volessimo. Nel modo di pensare capovolto dell’ego noi siamo confusi su tutto, specialmente su dolore e piacere. “Il peccato [separazione/malattia] passa dal dolore al piacere e di nuovo al dolore. Perché entrambi i testimoni sono la stessa cosa e non recano che un messaggio: ‘Sei qui, in questo corpo, e puoi essere ferito. Puoi anche avere piacere, ma solo a costo del dolore’” (T.27.VI.2:1,2,3). Data questa situazione, la nostra sola responsabilità è permettere allo Spirito Santo di guarire la nostra mente con la pratica del perdono. Ogni qualvolta ci troviamo contrariati per qualsiasi cosa nel mondo, Gesù vuole che la vediamo come un’opportunità per ricordare che abbiamo scelto di credere al messaggio dell’ego che il corpo è reale e, reminiscenti delle lamentele di Pogo, noi siamo “quello”. La guarigione che Gesù offre nel Corso si focalizza su questa credenza, che  è la vera fonte del dolore di chiunque. La bugia dell’ego ci ha resi malati e la verità dello Spirito Santo ci guarirà.

Se scegli di fare qualcosa per alleviare una forma specifica di sofferenza nel mondo, il vero obiettivo resta il permettere allo Spirito Santo di guarire la tua mente dal pensiero di separazione. Scegliere ciò come scopo del tuo lavoro è un contributo veramente significativo per la Figliolanza. Alla fine del testo, il messaggio di guarigione di Gesù a tutti noi è lo stesso: “In ogni difficoltà, in ogni angustia e in ogni perplessità, Cristo ti chiama e ti dice dolcemente: ‘Fratello mio, scegli di nuovo’. Non lascerà nemmeno una fonte di dolore non guarita, né alcuna immagine a velare la verità” (T.31.VIII.3:2,3).