Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 133 Qual’è il significato di malattie quali la Sindrome di Tourette?

 

D # 133: Se – come sostiene il Corso – il pensiero precede l’emozione, ad esempio la rabbia, cosa si può dire riguardo alle persone con l’epilessia o la sindrome di Tourette, le quali apparentemente sembrano avere attacchi di rabbia senza un pensiero che le preceda, vale a dire che la reazione sembra essere fisiologica piuttosto che psicologica?

 

R: Il pensiero a cui fa sempre riferimento il Corso è una funzione della mente che è fuori dal tempo e dallo spazio. Il corpo, a cui appartengono sia il livello fisiologico che quello psicologico, è una proiezione di questa mente; pertanto tutte le condizioni fisiche e psicologiche sono il risultato di una scelta fatta dalla mente. La mente, nel Corso, non è il cervello e neppure è la mente umana, a cui normalmente si riferiscono i teorici.

In una sezione del manuale che parla di malattia e guarigione, Gesù ci insegna che la malattia è un approccio fallace alla soluzione di un problema, e come tale è una decisione presa con la propria mente. Egli continua: “La resistenza a riconoscere questo fatto è enorme, perché l’esistenza del mondo così come lo percepisci tu, dipende dal credere che il corpo sia colui che decide. Termini come “istinti”, “riflessi” e simili, rappresentano tentativi di dotare il corpo di motivatori non mentali. In effetti tali termini stabiliscono o descrivono semplicemente il problema. Non danno la risposta” (M.5.II.1:5,6,7,8,9,10).

Generalmente, la discussione del Corso sulla rabbia non è rivolta al tipo di collera generato da episodi di epilessia o dalla sindrome di Tourette. Tuttavia, proprio quelle condizioni fisiologiche sono il risultato di una scelta fatta nella mente, come per qualsiasi altra malattia o invalidità: La malattia è rabbia rivolta al corpo, così che provi dolore” (T.28.VI.5:1). “La malattia è una difesa contro la verità” (L.pI.136). Per quanto questo sia difficile da accettare, è una fonte di autentica speranza, poiché rivolgendoci a Gesù o allo Spirito Santo possiamo essere aiutati a guardare il dolore nella nostra mente, dalla quale derivano tutti gli stati fisici, che sono dei tentativi che non funzionano per difenderci dall’enormità di quel dolore. Nel momento in cui rientriamo in contatto con la nostra capacità di prendere decisioni nelle nostre menti, possiamo fare la scelta che ripristinerà alla nostra consapevolezza l’eterno amore e pace in cui siamo stati creati.