D # 129: Sono uno studente di Un Corso in Miracoli da più di venti anni e, in tutto questo tempo ho notato che il mio coinvolgimento attivo aumenta e diminuisce in maniera significativa. Trovo che l’ego sta nuovamente prendendo il sopravvento e, a parte alcuni utilissime intuizioni su di me, mi trovo più o mento al punto in cui avevo iniziato. Talvolta mi chiedo se la mia piccola disponibilità sia forse un po’ troppo piccola. Comprendo che il nostro investimento nell’ego sia molto più vasto di quanto noi ci rendiamo conto, ma talvolta mi sento frustrato per il fatto che, dopo tutti questi anni, la mia mente divaghi così facilmente dopo così tanto sforzo per addestrarla. Alla fin fine sto ancora cercando anche solo un piccolissimo accenno della pace di Dio. Hai dei commenti, o consigli o incoraggiamento per aiutarmi (e magari aiutare altri studenti come me) a veder tutto ciò da una prospettiva più ampia, e magari rimettermi in carreggiata?
R.: Ci sono diversi pensieri che potrebbero aiutarti a “rimetterti in carreggiata” e porre la tua esperienza in una prospettiva positiva. Prima di tutti, non sei solo in questa esperienza, è “normale” e il processo del perdono è difficile. Può non sembrare di particolare conforto ma ci viene detto chiaramente che siamo limitati nell’apprendimento, e così non dovremmo sorprenderci quando abbiamo difficoltà nella nostra pratica del Corso. “Tu hai deficienze nell’apprendimento in senso molto letterale. Vi sono aree, nelle tue capacità di apprendimento, così danneggiate, che puoi progredire soltanto sotto la direzione costante e ben definita fornita da un Insegnante Che può trascendere le tue risorse limitate. Egli diventa la tua Risorsa perché da solo non puoi imparare. La situazione di apprendimento in cui ti sei messo è impossibile e, in questa situazione, hai chiaramente bisogno di un Insegnante speciale e di un programma di studi speciale” (T.12.V.5:1,2,3,4). Per favore ricorda che questo messaggio si attaglia a tutti gli studenti del Corso e l’implicazione ovvia è che il programma di addestramento che il Corso ci insegna è per noi difficile. È semplice e chiaro, ma non è facile. L’insegnamento del Corso alla fine ci conduce al disfacimento di tutto ciò in cui crediamo riguardo a tutto, incluso, e in particolar modo, riguardo a noi stessi. E’ davvero comprensibile essere incoerenti e perfino molto resistenti nell’applicare i suoi principi alle nostre vite. Come è stato affermato in molte occasioni, se il Corso fosse facile non ne avremmo avuto bisogno. È concepito da un Insegnante molto saggio come studio di una vita, con buona ragione. Nel processo è molto importante non giudicarti per gli apparenti “fallimenti,” poiché ciò avrà come risultato maggiore colpa e adempierebbe al piano dell’ego di difendersi contro l’apprendimento del Corso.
Potrebbe essere utile considerare tutti i pensieri che hai riguardo al grado di disponibilità e le tue sensazioni di frustrazione, come trame tipiche dell’ego per mantenerti fuori linea (o fuori corso, se mi consenti il gioco di parole). Se pensi che possa aiutarti, potresti introdurre della struttura nel tuo studio, o usando le linee guida delle lezioni del libro degli esercizi, o stabilendo un orario specifico durante la giornata per leggere un brano del Corso. Talvolta è utile la pratica di rivedere la giornata prima di andare a letto – per identificare i pensieri che hanno causato qualsiasi disagio, o anche forti emozioni. Questi pensieri e queste sensazioni rappresentano i giudizi che rendono la pace impossibile. Questa revisione sembra utile anche per mantenerci in accordo con noi stessi e mantenerci più vigili il giorno dopo. Qualsiasi tentativo vale la pena e ravviverà la piccola scintilla di disponibilità.
Un’altra cosa importante da ricordare è che la nostra usuale comprensione del tempo non si applica alla nostra pratica del Corso. Poiché tutto quello che c’è è il momento presente nel quale scelgo di ascoltare lo Spirito Santo o l’ego, in un certo senso siamo sempre al punto di partenza. Inoltre, in qualsiasi momento applichiamo alla nostra vita o alle nostre relazioni uno qualsiasi degli insegnamenti del Corso, per quanto “piccolo” sembri essere, il tempo diventa irrilevante. Potrà essere incoraggiante comprendere che siano passati 20 anni o 20 minuti dall’ultima applicazione pratica, l’arco di tempo non ha effetto sull’efficacia dell’apprendimento. Non ci sono dubbi che sei consapevole che l’intero sistema di pensiero dell’ego può essere disfatto in un istante. E quando fai l’errore di rivolgerti nuovamente all’ego, è possibile cominciare di nuovo, libero dal giudizio e fiducioso che c’è Qualcuno che cammina al tuo fianco nei momenti in cui tu “aumenti e diminuisci”, imperturbato di fronte alle tue deviazioni o al tuo vagare. Qualcuno che non si preoccupa delle tue deviazioni e del tuo divagare.
Quando l’ego profferisce la sua interpretazione e la sua valutazione del tuo progresso è utile ricordare che il Corso non qualifica la “piccola disponibilità”. Nessuna disponibilità è troppo piccola, e prima di tutto non siamo in grado di giudicare il nostro progresso. Faremmo bene a ricordare: “Il tuo piccolo sforzo e la tua poca determinazione chiamano in tuo aiuto il potere dell’universo, e Dio Stesso ti solleverà dall’oscurità portandoti nella luce. Tu sei in accordo con la Sua Volontà. Non puoi fallire perché la tua volontà è la Sua” (L.pI.69.7:2,3,4).