Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 100 Se siamo Amore, come può essere entrato nella nostra esistenza il non-amore?

 

D # 100: Faccio una domanda che riguarda il passaggio “Nell'eternità, dove tutto è uno, si insinuò una minuscola, folle idea, alla quale il Figlio di Dio non si è ricordato di ridere(T.27.VIII.6.2). So che il mio ego è piuttosto pieno di risorse e trova dei modi per ritardare il progresso, e questo è il motivo per cui sono cresciuto in modo tale da poter superare questo passaggio. Ora, con tutta la mia comprensione umana di base, il solo modo per non ricordare di ridere è che, per qualche ragione, c’è stato un momento anche prima di questo evento nel quale non avevamo riso: perché non è possibile per una mente “ricordare” o “richiamare” ciò che non è mai entrato nella mente. E in questa sezione Gesù non parla del nostro rivivere quell’istante e da qui creare il nostro mondo e la sua costanza. Se comprendiamo l’unità, la perfezione, l’Amore, come può qualcosa che non è unità, perfezione, Amore essere ricordato? Come potrebbe essere stato parte della nostra esistenza?

 

R: Il linguaggio di Un Corso in Miracoli può essere un ostacolo in cui inciampano molte persone, come sembra essere il caso qui. In un certo senso, la tua analisi della funzione della memoria è logica, ma un’ analisi logica può spesso ostacolare la vera comprensione del messaggio di Gesù. Il Corso non è scritto nel modo in cui potrebbe essere scritto un trattato accademico o erudito, nei quali la precisione e la coerenza nel linguaggio sono essenziali. Pur essendo intellettualmente ad un livello alto e sofisticato – con una metafisica chiaramente riconoscibile, internamente coerente – il Corso è ciò nondimeno espresso maggiormente in una forma poetica, le cui licenze estendono i significati delle parole e dei concetti, che di conseguenza non sono sempre coerenti. Ci sono parecchi altri esempi di apparente incoerenza, in aggiunta a quello che tu hai indicato.

Anticipando senza dubbio questo tipo di domanda, Gesù nell’introduzione della chiarificazione dei termini spiega:Questo non è un corso in speculazioni filosofiche, né si preoccupa di una terminologia precisa. Il suo interesse è solamente l'Espiazione, o correzione della percezioneTutti i termini sono potenzialmente controversi, e coloro che cercano la controversia la troveranno. Ma anche coloro che cercano chiarificazione la troveranno. Essi devono, tuttavia, essere disposti a non vedere la controversia, riconoscendo che è una difesa contro la verità che si manifesta in forma di manovra che fa ritardare… Una teologia universale è impossibile, ma un'esperienza universale non è solamente possibile, ma necessaria. Ed il corso è diretto verso questa esperienza. Solo qui la coerenza diventa possibile, perché solo qui finisce l'incertezza (C.in.1:1,2; 2:1,2,3,4,5,6,7).

Come indicato in questi passaggi, il Corso non si presta a quel genere di analisi logica in cui tu ti sei impegnato, poiché quello non è il suo scopo. Non era inteso per essere avvicinato in quel modo e, se lo fosse stato, non si sarebbe andati molto lontano con esso prima di essere tentati di lasciarlo perdere proprio a causa dell’imprecisione del linguaggio e degli evidenti cambi di significato. È anche utile riconoscere che il significato delle parole è spesso relativo a quanto Gesù sta puntualizzando, o all’essenza di ciò che egli sta insegnando in quel particolare passaggio, e potrebbe essere diverso quando sta puntualizzando altro. Non v’è dubbio che questo può essere frustrante per i lettori. D’altra parte, tuttavia, ha uno scopo in quanto forza i lettori a prestare un’attenzione molto accurata a ciò che stanno leggendo per non perdere di vista ciò che Gesù sta precisando.

Inoltre, il Corso chiarisce che lo stesso intelletto umano è spesso un impedimento alla ricerca della verità. “Sei ancora convinto che la tua comprensione sia un potente contributo alla verità e  che la renda ciò che è” (T.18.IV.7:5). Questo è un paradosso che dobbiamo imparare, usando dapprima i nostri poteri intellettuali: che i nostri poteri intellettuali sono una difesa contro la verità. E questo va di pari passo con il fatto che lo Spirito Santo ci dirige nell’usare il mondo e il tempo come mezzo per apprendere che il mondo ed il tempo sono illusori.

Noi siamo proprio sfidati ad ogni singolo livello ad esaminare le premesse, i valori e le aspettative che portiamo nel nostro studio del Corso, così da poter identificare esattamente che cos’è che stiamo pensando e facendo che tiene l’amore e la verità lontani dalla nostra consapevolezza.

Chi conosce l’inglese ed è interessato a un ulteriore approfondimento di questo argomento può consultare la nostra raccolta di cassette audio “Duality As Metaphor in A Course in Miracles” e il Capitolo 2 “The Course’s Use of Language –I” nel libro Few Choose to Listen, Volume II di The Message of A Course in Miracles.