D #87: "Non giurare di morire, santo Figlio di Dio". L'ho fatto, nel caso dovesse servire. Ma non c'è bisogno che io faccia nulla per rendere vera la verità. Quindi questa frase va forse intesa in senso poetico? Mi chiede per esempio di impegnarmi a raggiungere la verità, andandone alla ricerca?
R: In questo passaggio (T.29.VI.2:1) Gesù si riferisce ad una promessa che abbiamo già fatto, in virtù del fatto che ci siamo identificati con il sistema di pensiero dell'ego. Il suo "comando" è quindi da intendersi letteralmente. Egli ci sta dicendo che dobbiamo guardare e riconsiderare la nostra attrattiva per la “santa” cerea immagine della morte...a cui hai giurato col sangue di non disertare", come la descrive in modo così toccante alla fine del quarto ostacolo alla pace (T.19.IV.6:3). In altre parole, noi abbiamo già giurato fedeltà al sistema di pensiero dell'ego, nel quale la morte, inclusa la nostra, è la realtà centrale. Abbiamo già giurato di credere che il Figlio di Dio non è come Lui Lo ha creato, invulnerabile e eternamente presente nell’Essere di suo Padre. Questo è parte dell'accordo che abbiamo già stretto con l'ego, in modo che la nostra identità individuale e separata sia preservata. Qui Gesù ci sta chiedendo di annullare tale accordo.
Questo passaggio è spesso frainteso credendo che significhi che Gesù stia dicendo che possiamo essere immortali come esseri umani – La frase inglese “Swear not to die” può infatti un significato diverso se il “not” (non) viene collegato al verbo swear (giurare) o al verbo die (morire). La traduzione riportata nel Testo italiano “non giurare di morire” indica il significato che Gesù intende dare alla frase. Se, tuttavia, fosse stata messa una virgola dopo la parola “Swear”, questa frase sarebbe stata tradotta con “giura che non morirai”, col significato quindi di giurare che non saremmo mai morti (n.d.t.) – Tuttavia un'interpretazione del genere contraddirebbe la fortissima enfasi nel Corso circa la natura del corpo. Perché mai dovremmo voler rimanere in ciò che non è la nostra casa? Sarebbe folle desiderare di rimanere nel corpo, che non è stato fatto dall'amore (T.18.VI.4:7), e infatti è stato concepito come “un limite all'amore”... “per limitare ciò che è illimitato” (T.18.VIII.1:2), e incarnare il desiderio dell'ego di sostituirsi a Dio (L.pI.72.2).