D # 57: Mi sono recentemente iscritto ad un programma dei 12 passi per abuso di sostanze. Sembra stia facendo una buona differenza. So che Ken ha detto che dobbiamo affrontare alcuni problemi nei termini del mondo, ma solamente per poterli vedere per ciò che sono. C’è altro che dovrei sapere per cercare di conciliare questo programma, che rende il problema molto reale, con il mio continuare a studiare il Corso?
R: Di solito è molto utile tentare di risolvere i sintomi di una qualsiasi malattia che ci troviamo ad affrontare, prima di essere pronti ad occuparci delle cause più profonde, che stanno alla base della nostra sofferenza, con le quali il Corso ci aiuta ad entrare in contatto. Se sperimentiamo una crisi medica come un infarto o un'appendicite, prima dovremmo ricorrere alle cure mediche appropriate per alleviare i sintomi fisici. Allo stesso modo, se siamo intrappolati in un qualche tipo di comportamento di dipendenza autodistruttivo, il primo passo dovrebbe essere quello di tenere sotto controllo tale dipendenza. Ed i programmi dei dodici passi di solito sono molto efficaci per apportare tali cambiamenti. Ora è vero che, dalla prospettiva del Corso, tali programmi non risolvono la sottostante fonte della sofferenza, ma sviluppare una certa disciplina e controllo sul comportamento di auto abuso è spesso importante primo passo nel processo.
Come studenti del Corso, vorremmo riconoscere che tali interventi possono essere estremamente utili e che ci saranno ulteriori misure da prendere in seguito. Il Corso chiama magia qualsiasi cosa tenti di risolvere un problema a livello del mondo anziché occuparsi della causa alla base del problema nella mente. Per affrontare ciò che vediamo come nostri problemi, la maggior parte di noi vive la vita utilizzando spesso, se non sempre, la magia. Dalla prospettiva del Corso, gli interventi per i problemi medici e di dipendenza descritti sopra sarebbero tutti considerati come magia. Sebbene il Corso insegni che la magia non guarisce (T.2.IV.4:3) – la vera guarigione avviene soltanto col liberare la nostra mente dalla colpa per l’autocondanna – il Corso non va mai inteso come se prendesse una posizione contro la magia. In effetti, Gesù riconosce che fintanto che la nostra paura è ancora troppo grande, “può essere saggio utilizzare un approccio di compromesso tra la mente ed il corpo, nel quale si crede temporaneamente che qualcosa di esterno possa guarire” (4:6).
Inoltre, dal momento che ogni forma nel mondo è neutrale ed il Corso ci insegna che dovremmo solo preoccuparci dello scopo che gli diamo (T.4.V.6:8,9), la chiave nell'utilizzare qualunque cosa come il programma dei 12 passi per fare fronte ad un problema come la dipendenza, sarebbe di essere consapevoli di come lo si sta usando. Se lo si utilizza per rinforzare la credenza nella realtà della propria debolezza e dei propri limiti, e come un mezzo per vedersi separati e diversi dagli altri, allora servirà lo scopo dell’ego. Ma se lo si vede come un mezzo per essere gentili con se stessi, per riconoscere che si ha bisogno di un aiuto che venga dal di fuori del proprio ego, e che si è come tutti gli altri – nonostante le differenze nella forma che le nostre vite assumono, siamo tutti presi nella trappola dell'ego di credere nella colpa, nell’attacco e nella paura – allora servirà lo scopo dello Spirito Santo. E non sarebbe insolito trovarsi a vacillare avanti e indietro tra questi due scopi differenti.
Naturalmente, hai ragione che il Corso ed il programma dei 12 passi non possono alla fine riconciliarsi come vie spirituali – affermano cose diverse e qualsiasi tentativo di combinarli diminuirà in modo significativo l'efficacia di entrambi. Nel partecipare al processo dei 12 passi col tempo puoi trovare utile ricordarti che il solo problema è la nostra dipendenza dalla colpa nella nostra mente, che pensiamo ci preservi “al sicuro” dall’amore. Proiettiamo tale colpa all’esterno nelle diverse forme di conflitto della vita per evitare di entrare in contatto con il problema reale nella mente. E l'abuso di sostanze è semplicemente una delle numerose forme di conflitto esterno che abbiamo predisposto nel mondo per evitare di guardare la colpa all'interno. Ma una volta che comprendi per quale ragione hai prodotto il problema dell’abuso di sostanze, puoi dargli uno scopo diverso.
L'abuso di sostanze allora, piuttosto che essere il problema reale, sarà visto come un sintomo o la manifestazione del problema soggiacente, ossia la colpa nella nostra mente. Riconoscendo il problema esterno, ti procuri una via di ritorno per rimetterti in contatto con il problema della colpa seppellito profondamente nella mente. E liberando la colpa e il giudizio che hai associato al tuo abuso di sostanze, troverai che il bisogno di difenderti dalla colpa nella mente, che l’abuso ha soddisfatto, diminuirà col tempo. Così il tuo lavoro di guarigione non sarà focalizzato sul problema esterno dell'abuso di sostanze, bensì sulla colpa sotterrata con la quale l’abuso ti permette di metterti in contatto. Tuttavia, attraverso un esame approfondito del tuo problema di abuso di sostanze, compreso l’identificare chi potresti incolpare per averti portato verso tale abuso e la valutazione dell’effetto che l’abuso ha sulle tue relazioni attuali e passate – settori per i quali un programma dei 12 passi può essere molto utile – sarai in grado, seguendo i suoi “tortuosi sentieri” (T.15.X.5:1) nella forma, di rintracciare le origini della colpa nella tua mente, dove può poi essere disfatta.