Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 034 Espressione artistica in uno stato risvegliato.

 

D # 34: Da quanto capisco, chiunque raggiunga o faccia esperienza dello stato del mondo reale non non ha bisogno né fa nulla di esteriore. Tuttavia, è possibile “creare” qualcosa di artistico in questo mondo (come un brano musicale, una poesia, ecc.) come conseguenza del puro bisogno di condividere lo stato di felicità?

 

R: Essere nel mondo reale significa che sai di non essere un corpo e che il mondo fisico non è reale. Sai che la tua identità – così come quella di chiunque altro – non ha nulla a che fare né con il corpo né con il mondo. E’ uno stato della mente in cui il sistema di pensiero dell’ego non è più presente e quindi non c’è un aspetto decisionale, perché non ci sono più due sistemi di pensiero tra cui scegliere. Il contenuto della mente è puramente il sistema di pensiero di amore dello Spirito Santo.

Di conseguenza, in questo stato della mente non ci sarebbe un io che prova il bisogno di fare qualcosa. Non sto dicendo che il tuo corpo non farebbe nulla, ma che non saresti “tu” l’agente del “fare”. L’amore dello Spirito Santo fluirebbe attraverso di te, e così la tua esperienza sarebbe che “tu” non stai facendo nulla. Ricorda, il nostro viaggio nel “paese lontano” è stato un viaggio lontano dallo stato di unità, dentro uno stato di individualità fisica. Pertanto il nostro viaggio di ritorno è un viaggio verso l’assenza del sé, caratterizzato dalla nostra ri-accettazione della verità che il Figlio di Dio è uno ed invulnerabile. Subito prima che il sogno di separazione scompaia completamente, raggiungeremmo lo stato del sapere una volta per tutte che tutti i corpi ed il mondo sono totalmente irreali. Essi non sono altro che sogni di una mente che si è addormentata e quindi nulla di quanto appare nei sogni ha veramente importanza. Importa solo per le figure nel sogno. Ma una mente guarita saprebbe che persino il sogno stesso non è mai avvenuto veramente.

Se questo è lo stato della tua mente, com’è dunque possibile che ci sia un qualsiasi bisogno di essere creativo? L’amore dello Spirito Santo si estenderebbe attraverso di te verso coloro che pensano ancora di essere separati da quell’amore, e in qualche modo lo stanno invocando. Ma tu non dirigeresti quel processo. Non c’è più quel tipo di “tu”. Se l’esperienza dell’artista è “io sono profondamente felice. Io voglio condividere con gli altri che non sono felici ciò di cui sto facendo esperienza” ci sono buone possibilità che questo venga dall’ego, perché c’è una separazione nella percezione. Se fai esperienza del bisogno di condividere amore stai rendendo reale l’errore. Se l’impulso artistico viene dallo Spirito Santo o da Gesù non ci sarebbe alcun senso di urgenza e l’artista non si vivrebbe come agente del lavoro prodotto, né ci sarebbe alcuna preoccupazione in merito al se e al come questo venga ricevuto. L’amore si estende naturalmente da sé, e questa estensione di amore potrebbe esprimersi attraverso una qualche forma d’arte, ma questo è molto diverso dal “creare”, come tu hai detto, “qualcosa di artistico in questo mondo… come conseguenza del puro bisogno di condividere lo stato di felicità”. Questo potrebbe benissimo essere l’ego che si intrufola dalla porta di servizio per recuperare parte della sua importanza personale che stava incominciando a scivolare via.