D # 11: Nel cercare la “Voce” dello Spirito Santo c’è un metodo o una pratica particolare che faciliti l’udire questa Voce? Un Corso in Miracoli sembra dire che pochissimi riescono a udirla e ciò sembra inibire la pratica del perdono.
R: L’ostacolo più grande all’udire la Voce dello Spirito Santo è rappresentato dalle urla rauche dell’ego. Il Corso ci dice che lo Spirito Santo è ”una piccola, quieta Voce” (T.21.V.1:6). Piuttosto che cercare questa Voce (che è sempre con noi) possiamo praticare il perdono prestando attenzione ai pensieri che danno voce allo stridore nelle nostre menti, la qual cosa soffoca la Voce dello Spirito Santo. I pensieri di separazione, giudizio e attacco possono essere visti per quello che sono: tentativi di difendere la nostra identità come ego, a prova che noi abbiamo ragione e Dio ha torto, che la colpa è giustificata, solo per citarne alcuni. Riconoscere questi pensieri e accettare la responsabilità di averli scelti per lo scopo specifico di non udire la Voce dello Spirito Santo è l’inizio della pratica del perdono e di udire la Sua Voce. Se vogliamo, abbiamo poi l’opportunità di scegliere di ascoltare la Voce dello Spirito Santo, che di fatto potrebbe non essere una voce, ma forse il riconoscimento che ho torto riguardo al modo in cui vedo una situazione, una persona o un evento, ed essere disposto a vederli in maniera diversa. In questo momento, quindi, il riconoscimento, la disponibilità e il vedere in maniera diversa è la Voce dello Spirito Santo. Ognuno è chiamato a udire lo Spirito Santo in questo modo. Pochi possono udire la Voce dello Spirito Santo come una voce vera e propria, la qual cosa non è necessaria per la pratica del perdono.