Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 613 È sbagliato avere idee, ambizioni, ecc?

 

D #613 Sono un neofita di Un corso in Miracoli ed ho appena incominciato a leggerlo/studiarlo. È sbagliato avere ambizioni, idee per migliorarsi, modi migliori di fare le cose? lavoro, in casa, ecc.?

 

R: Il Corso insegna che nulla di quello che facciamo nel mondo è giusto o sbagliato. La sola cosa “sbagliata” che facciamo è fare nella mente la scelta di credere che il pensiero di separazione sia reale. Confermiamo poi questo pensiero credendo che il mondo ed il corpo siano reali. Ci sbagliamo in merito a queste credenze. Sebbene ci insegni in Un corso in miracoli che la separazione non è mai avvenuta (M.2.2:6,7) e che il mondo non esiste (L.pI.132.6:2), Gesù comprende che noi crediamo che la nostra esperienza nel mondo illusorio sia reale. Pertanto ci dice di non negare la nostra esperienza (T.21.V.3:8,9,10,11), ma di permettere allo Spirito Santo di usarla come aula scolastica attraverso la quale possiamo imparare che ci siamo sbagliati in merito a chi siamo.

Facciamo questo non tanto col cambiare il comportamento nel mondo (forma), ma col cambiare lo scopo (contenuto) di ogni cosa nella nostra vita, dall’obiettivo egoico di separazione e giudizio all’obiettivo dello Spirito Santo di guarire la nostra mente dal pensiero di separazione.

Se cerchiamo di non avere ambizioni, idee o una qualsiasi delle cose con cui riempiamo la nostra vita, ci neghiamo la lezione stessa di cui lo Spirito Santo ha bisogno per poterci insegnare. Gli strumenti per apprendere il processo del perdono sono precisamente queste esperienze di essere dei corpi “funzionanti”.

L’obiettivo è di farli trasformare dallo Spirito Santo. Gesù ci dice nel testo: “L’ego ha fatto il mondo come lo percepisce, ma lo Spirito Santo, colui che reinterpreta ciò che l’ego ha fatto, vede il mondo come strumento d’insegnamento per riportarti a casa” (T.5.III.11:1).

Il nostro primo compito è riconoscere lo scopo dell’ego nei nostri pensieri, nelle nostre attività quotidiane e in modo particolare nelle nostre relazioni apparentemente “normali”. Sono tutti designati a rendere reali i corpi e il mondo, e a tenerci radicati nell’illusione della separazione. È molto importante in questo processo non negare alcuna parte della nostra esperienza, e non cercare di cambiarla al livello della forma.

Il farlo la rende semplicemente reale, convincendoci che la forma abbia effetti reali. Nessuna forma può essere la causa di alcun effetto, perché è essa stessa un effetto, non una causa. È l’effetto di una scelta nella mente di credere che la separazione sia reale, come abbiamo affermato in precedenza. Questo pensiero è quello che ci viene insegnato a riconoscere affinché possa essere corretto. È il solo “problema” di cui il Corso parla (L.pI.79,80).

Avere la sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato nel nostro comportamento, o nelle idee e nei valori che abbiamo, è molto utile. Sono indizi che parte della mente è consapevole che ci sia qualcosa di sbagliato: solo che è nella nostra mente e non nel mondo. Quando crediamo erroneamente che avere una situazione finanziaria più agevole, uno status sociale più elevato, modi migliori di fare le cose nel sogno, ci porterà la vera felicità cerchiamo di ricordarci che ci sbagliamo e chiediamo allo Spirito Santo di insegnarci che cosa ci renderà veramente felici. Possiamo allora perseguire queste ambizioni senza aspettarci che ci diano o ci portino via la pace e la felicità e, cosa ancora più importante, senza giudicarci peccatori per averli, dal momento che “Lo Spirito Santo può usare tutto ciò che Gli offri per la tua salvezza” (T.25.VIII.1:1).