D # 1150: E’ corretto pensare che Un corso in miracoli si chiami “corso” perché tutti noi assumiamo un “corso di pensiero” compulsivo dal momento in cui notiamo il nostro essere separati? Sembra che non abbiamo scelta se non quella di stabilire dei modi di apprendimento e dei mezzi per vivere le nostre vite separate al meglio che possiamo, in qualsiasi circostanza ci troviamo. La sopravvivenza di chi si adatta meglio! Così ci troviamo invischiati in diverse culture, tradizioni religiose e regole di comportamento che meglio si adattano ai nostri bisogni per come li vediamo. I nostri corsi progettati separatamente sono chiaramente profondamente in conflitto, ma noi non siamo in grado di cambiare il nostro “corso” perché possiamo fare riferimento solo al modo di pensare che abbiamo imparato, e questo è il modo in cui sin dall’inizio siamo entrati in conflitto. Il Corso offre una alternativa reale – un “corso di pensiero” non basato su quel vecchio schema separato basato sugli interessi personali?
R: Il termine corso denota specificatamente il contesto educativo ed accademico del Corso. Esso, come si afferma nella Prefazione, “è organizzato come uno strumento di insegnamento” e consiste quindi di un testo, un libro degli esercizi e un manuale per insegnanti. Gesù parla di insegnamento e apprendimento, insegnanti e studenti, un programma di studi, finalità e obiettivi delle lezioni, ecc.
Sì, Un corso in miracoli offre certamente una vera alternativa. C’è una sezione del testo con quel titolo (T.31.IV), e si può bene descrivere l’intero Corso in quei termini. Come probabilmente sai, il dettato iniziò poco dopo che Helen Schucman, la scriba, ed il suo collega William Thetford, concordarono di elevarsi al di sopra dei loro interessi separati e centrati su se stessi per trovare un modo migliore di relazionarsi l’uno all’altro e nei confronti delle altre persone della loro vita. Il loro accordo di unirsi fu l’invito alla fonte della verità nella loro mente, rappresentata da Gesù e dallo Spirito Santo, di esprimere questa vera alternativa tramite loro. Detto in breve, Un corso in miracoli insegna che il modo per ricordare Dio è disfare la colpa tramite il perdonare gli altri. E’ il lavoro di una vita che inizia con l’umile riconoscimento che ci siamo sbagliati su tutto, e anche se non conosciamo un altro modo, confidiamo nel fatto che ce n’è uno e che avremo successo nel raggiungere i suoi obiettivi.