Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 1033 Il corso allude a una qualche forma specifica di musica?

 

D # 1033: La musica, in particolare la musica classica, è un aspetto di quello stato al quale mi piace pensare come pertinente alla mia mente corretta. Gesù usa termini quali un canto di gratitudine, lode, unione, riconoscenza, Cielo e in “Il canto dimenticato” (T.21.I) c’è un’analogia particolarmente bella per aiutarci a comprendere la bellezza di ciò che abbiamo dimenticato. Talvolta mi chiedo se ci sia un qualche sottile riferimento in Un corso in miracoli a un particolare tipo di musica o compositore o opera che riflette queste melodie a cui egli si riferisce mentre sogniamo il nostro sogno di bellissima musica qui.

 

R: Gesù ci sta sempre attraendo al contenuto di ciò che afferma, mai alla forma. La forma è sempre specifica e sebbene ameremmo che lui ci portasse ad affrontare le cose specifiche, questo in realtà non sarebbe nel nostro miglior interesse. Se ben ci pensi, i nostri risultati con le cose specifiche non sono molto impressionanti. Non è forse vero che se ci desse riferimenti musicali specifici noi faremmo subito dei confronti, delle discussioni, ecc., e resteremmo semplicemente bloccati a quel livello? E poi, diverse forme attrarrebbero anche persone diverse: una non è migliore o di maggior ispirazione rispetto un’altra. Una persona potrebbe avere un istante di unione altruistica mentre ascolta una canzone di Neil Simon e non relazionarsi affatto con “L’inno alla Gioia” di Beethoven. Quindi la forma non può mai essere prescritta in maniera universale. L’amore può guidare una persona in un modo e un’altra persona in un modo totalmente diverso.

Il vero motivo per cui Gesù non entra nelle cose specifiche, tuttavia, è che non le riconosce come qualcosa di significativo. Le cose specifiche e la forma hanno sempre a che fare con il corpo, mentre il contenuto è di pertinenza della mente. La forma in metrica Shakespeariana del Corso lo rende una lettura piacevole, ma non ha nulla a che fare con il contenuto. Avrebbe infatti potuto essere espresso in molte altre forme. In “Il canto dimenticato” Gesù ci ricorda che “le note non sono nulla” (T.21.I.7:1). Questo è coerente con il suo schema di portarci ancora più vicini all’essenza dell’amore – l’unità – che trascende tutto in questo mondo di forma. Ma se un certo tipo di musica o certi compositori o certi pezzi ti ispirano e ti aiutano ad essere maggiormente in pace, allora sarebbe sciocco non godere nell’ascoltarli. Cerca semplicemente di entrare in contatto con il contenuto, che in qualche modo dovrebbe ricordarti della Presenza senza ego dentro di te che amorevolmente abbraccia tutti, senza eccezione.