Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 750 Il Corso consiglia di provare ad usare la preghiera per sopprimere la rabbia?

 

D #750: Nella Lezione 73, “Voglio che la luce sia”, per i periodi di pratica più breve ci viene detto di ripetere più volte nell’arco di un’ora: “Voglio che la luce sia. L’oscurità non è la mia volontà”. Poi si legge: “È della massima importanza comunque applicare l’idea odierna in questa forma non appena sei tentato di serbare un rancore di qualunque tipo” (L.pI.73.11:3,4,5,6). Questo a me suona come se Gesù mi dicesse di pregare per sopprimere la rabbia. Potreste spiegare?

 

R: Si potrebbe intendere in questo modo, e ci sono molte altre istruzioni sulla stessa linea. Ma se prendi in considerazione l’insegnamento che precede questa specifica istruzione, probabilmente non saresti più incline ad usarla nel senso di “pregare per sopprimere la rabbia”. Nota inoltre che in conclusione egli afferma: “Ciò ti aiuterà a lasciar andare i tuoi rancori, invece che coltivarli e nasconderli nell’oscurità”. Questo significa che nella nostra pratica diventeremmo consapevoli di aver coltivato rancori e di averli nascosti, e che non lo vogliamo più fare. Questo è tipico del metodo di insegnamento di Gesù: mettere a confronto ciò che pensiamo di volere con ciò che vogliamo veramente. Pertanto ripetendo: “Voglio che la luce sia. L’oscurità non è la mia volontà” in realtà stiamo dicendo: “Ho scelto l’oscurità aggrappandomi ai rancori. Questo è stato un errore e adesso invece scelgo la luce. Non coltiverò più rancori”. Questo fa da parallelo al tema del portare l’oscurità alla luce che si trova lungo tutto Un Corso in Miracoli. Prima riconosciamo l’oscurità