D #777(II): L’ego conosce la verità, che Dio ama Suo Figlio?
R: L’ego non può conoscere la verità perché deve la propria esistenza alla negazione dell’Amore che Dio ha per Suo Figlio. Tuttavia ha certamente una consapevolezza che c’è qualcosa al di là di se stesso che percepisce come minaccia alla propria esistenza. La sua stessa vita dipende dal difendersi contro questo qualcosa (l’Amore di Dio):
“L'ego perciò si oppone ad ogni apprezzamento, ad ogni riconoscimento, ad ogni percezione sana e a tutta la conoscenza. Esso percepisce la loro minaccia come totale, perché sente che tutti gli impegni che la mente assume sono totali. Costretto, perciò, a staccarsi da te, è disposto ad attaccarsi a qualsiasi altra cosa. Ma non c'è niente altro. La mente può, comunque, inventare illusioni, e se lo fa crederà in loro, poiché questo è il modo in cui le ha fatte. Non permettere alla cornice di distrarti” (T.7.VI.5:1,2,3,4,5; T.17.IV.9:2).
Questo spiega l’incessante, febbrile attività dell’ego, la sua devozione alla forma e il suo focalizzarsi sulla cornice. Avendo fatto la forma ed essendone protettore, l’ego è costretto a evitare il ricordo della verità che è presente nella mente e peraltro a evitare totalmente la mente. Ci tiene letteralmente fuori dalla nostra mente. Per guarirci da questa follia lo Spirito Santo ci invita a ritornare alla mente così da poter fare un’altra scelta. Quindi la distinzione tra forma e contenuto, verità e illusione, si trova al cuore del messaggio del Corso in quanto imparare a distinguerli è il fulcro della pratica del Corso. Ci viene chiesto di vedere in ogni relazione e situazione un’opportunità di scegliere se guardare il quadro o la cornice e di ricordare che stiamo sempre scegliendo tra la verità e l’illusione (T.16.VII.10:1), tra Dio e l’ego (T.17.III.9:5), tra i miracoli o l’assassinio (T.23.IV.9).