Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 835 Come posso perdonare qualcuno che attacca mio figlio?

 

D # 835 Il perdono mi viene relativamente facile quando implica la mia interazione con un altro, ma sto avendo difficoltà nel perdonare attacchi contro un ragazzo di 14 anni. La mia capacità di perdonare mio marito per attacchi perpetrati contro mio figlio (il suo figliastro) hanno avuto solo successo parziale, poiché si ripetono persino quando credo di aver fatto del mio meglio per appellarmi allo Spirito Santo affinché mi faccia vedere la situazione in maniera diversa. Come posso cambiare?

 

R: Percepire un altro come trattato ingiustamente è la stessa cosa che percepire se stessi trattati ingiustamente. E’ la proiezione della colpa per aver attaccato il Sé negando la Sua vera Identità di Figlio di Dio ed aver scelto invece un’identità con l’ego. Nella versione dell’ego in merito a chi siamo (corpi separati) tutti in ogni situazione proiettano, attaccano e si difendono. Questo è il modo in cui viene giocato “il gioco della colpa”, e in esso tutti perdono. Ciò che è perso in origine è la consapevolezza dell’innocenza nella mente. Di questo viene poi fatta esperienza nel mondo come perdita di pace, che sembra essere causata da attacchi di una persona nei confronti di un’altra. Non ha importanza chi sia percepito come vittima o carnefice, il risultato è lo stesso: l’identità con il corpo è stabilita, difesa e mantenuta. Questo a sua volta serve per mantenere in vita la credenza nella realtà della separazione. Il primo passo nel cambiare la percezione di vittimizzazione è riconoscere che questa è, di fatto, la dinamica in funzione, indipendentemente dai giudizi e dalle sensazioni che puoi avere in merito alla situazione, o quali possano essere le circostanze. I giudizi e le sensazioni non vengono negati, ma la loro vera fonte (la credenza mantenuta nella mente) deve essere riconosciuta perché avvenga il cambiamento.

Un importante obiettivo di Un corso in miracoli è insegnarci che tutti hanno una mente (bambini compresi) e che un attacco contro se stessi avviene nella mente nel momento in cui viene scelto l’ego. Il riconoscere che la mente è la fonte della colpa per aver scelto l’ego, e che questa colpa viene poi proiettata su qualcun altro, è già un cambiamento nel modo in cui si vede la situazione. Un pizzico di disponibilità a riconoscere la proiezione in opera è sufficiente per incominciare il processo di perdono, che è il solo cambiamento significativo. E’ la disponibilità a perdonare tuo marito “per ciò che non ha fatto” (T.17.III.1:5). Egli ha attaccato tuo figlio, ma non ha portato via la sua pace né la tua. Questo può essere fatto solo tramite una scelta che ciascuno fa nella propria mente. Compreso questo, diventa chiaro che il perdono è totale e si applica allo stesso modo a tuo marito, tuo figlio e agli altri.

Quando si verifica un attacco, lo Spirito Santo può aiutare se siamo disposti a riconoscere che abbiamo già giudicato la situazione e ci siamo sbagliati nella nostra interpretazione. Solo allora lo Spirito Santo sostituisce la nostra percezione con la Sua. Qualsiasi credenza che l’attacco abbia un reale effetto blocca il messaggio dello Spirito Santo perché è già stata presa la decisione di ascoltare l’ego che ci dice che il corpo è reale e gli attacchi esterni alla mente sono la fonte del dolore e del conflitto. Nella lezione 24 del libro degli esercizi troviamo un modo per eliminare le lagnanze dell’ego generalizzando il suo messaggio a tutte le relazioni. Con una lieve parafrasi ci dice: “Noi non percepiamo ciò che è meglio per noi” (L.pI.24). Dobbiamo quindi mettere in dubbio tutte le aspettative che portiamo nelle relazioni e tutte le cose che pensiamo portino felicità come pure benessere agli altri. Si basano tutte sul credere che siamo dei corpi. Se siamo almeno disposti a introdurre il dubbio su questo sistema di credenze, si apre la porta per ricevere la percezione dello Spirito Santo su una situazione che sembra avere solo l’interpretazione che l’ego le attribuisce. Nel Corso Gesù insegna che in tutte le relazioni ognuno mette in atto la stessa scelta, la stessa colpa e la stessa paura. Questo è lo scopo delle relazioni, è ciò che siamo venuti a fare nel mondo e ciò di cui lo Spirito Santo ha bisogno che noi si veda affinché Egli possa reinterpretarle per noi. Sebbene gli attacchi possano non cessare, il modo in cui vengono percepiti cambierà con l’aiuto dello Spirito Santo.

E’ sempre difficile vedere attaccate le persone che amiamo. La scelta di invitare la luce dello Spirito Santo nel conflitto alleggerirà il fardello che porta a cercare di mettere le cose a posto e la Sua pace gradualmente diminuirà il dolore e la tensione. Non ci potrebbe essere conforto maggiore del riconoscere che il corpo non è la nostra vera identità e che l’attacco non abolisce necessariamente la pace. Sia che il comportamento di tuo marito cambi oppure no, ad un qualche livello la pace di cui fai esperienza come risultato dell’aver accettato la definizione dello Spirito Santo in merito a chi siamo e alla Sua interpretazione dell’attacco verrà comunicata sia a lui che a tuo figlio. Uno di voi avrà scelto la sanità mentale scegliendo lo Spirito Santo/la mente corretta. Tu, tuo marito e tuo figlio saprete così (di nuovo, ad un qualche livello, ma non necessariamente coscientemente) che l’attacco originale di credere nella separazione non ha avuto alcun effetto reale. Con questa presenza mentale, qualsiasi cosa sia quello che scegli di fare per aiutare tuo marito e tuo figlio, la tua pace sarà il tuo conforto ed il loro.