D # 977: Sono totalmente nuovo a Un Corso in Miracoli. Ciò che ho capito fino ad ora è che siamo piuttosto persi e confusi, vaghiamo nei campi dell’illusione, ma non ne siamo consapevoli. Deduco che il Corso è la nostra guida per uscire da queste illusioni o più precisamente, una guida per aiutarci a diventarne consapevoli. È questo ciò che il Corso intende per Espiazione? E con l’Espiazione saremmo in grado di sperimentare a piacimento l’illusione senza tornare di nuovo ad essere persi e confusi? Possiamo semplicemente entrare nell’illusione come se fosse semplicemente un gioco o come guida per gli altri? Gli individui che riescono a fare questo sono i Maestri Ascesi di cui ho letto da qualche altra parte?
R: E’ una tentazione quella di cercare di comprendere Un Corso in Miracoli mettendolo in relazione con altri insegnamenti spirituali. Ma se da una parte il linguaggio del Corso ha effettivamente delle somiglianze con altri percorsi spirituali, i suoi insegnamenti metafisici e psicologici sono unici.
Nel Corso Gesù ci dà il seguente consiglio per entrare in contatto con l’Amore di Dio nella nostra mente: "Non portare con te un solo pensiero che il passato ti abbia insegnato, né una sola credenza che tu abbia mai imparato in precedenza da qualsiasi cosa" (L.pI.189.7:4). Questa stessa affermazione (sebbene sia un compito arduo) ci offre una linea guida eccellente per accostarci al Corso stesso.
Quindi, per poter rispondere alle tue domande, dobbiamo prima dare un breve sguardo a ciò che il Corso insegna effettivamente. È vero che, come fanno anche altri sentieri spirituali, il Corso ci dice che la nostra intera esperienza fisica è un’illusione. Il Corso ci informa anche che questo mondo deriva da un pensiero d’attacco e pertanto non è un luogo carino. Gesù lo descrive in questo modo: "un mondo arido e polveroso, in cui creature affamate ed assetate vengono a morire" (L.pII.13.5:1). Ovviamente Gesù vuole che noi si sappia che in realtà non siamo affatto venuti qui. Ma siamo venuti qui nella nostra mente, nel tentativo di sfuggire al terrore del pensiero di esserci potuti separare da Dio e d’aver distrutto il Suo Amore.
Il Corso è insegna in modo unico che questo mondo è stato la risposta dell’ego alla credenza conflittuale e terrorizzante che abbiamo ucciso Dio e che Dio sarebbe in qualche modo tornato per stroncarci con la punizione. L’ego ci ha fatto dolcemente addormentare con la promessa che se lo avessimo semplicemente accettato come nostro insegnante, avremmo potuto bandire dalla nostra mente ogni ricordo di Dio ed essere così salvi da tale orrore.
Ma il Corso insegna ulteriormente che nonostante i migliori sforzi dell’ego, il ricordo di Dio e del Suo Amore permangono nella nostra mente. Dalla prospettiva dell’ego questo ricordo dell’Amore di Dio è una cosa terribile che, se mai dovessimo avvicinarcisi, sarebbe la sua fine. E siccome siamo quasi completamente identificati con il nostro ego pensiamo che l’Amore di Dio sarebbe la nostra fine.
Il Corso, tuttavia, ci fa sapere che c’è anche un’altra parte della nostra mente. Gesù rivolge il suo messaggio alla parte della nostra mente che decide e che ha scelto l’ego. Egli ci ricorda che c’è un altro Insegnante interiore che abbiamo ancora a nostra disposizione: lo Spirito Santo. Ci informa che scegliendo lo Spirito Santo invece dell’ego, non ci condurrà alla distruzione, ma piuttosto ad un graduale risveglio e al ritrovarci a casa in Cielo, ancora al sicuro nell’Amore di Dio.
Lo Spirito Santo rappresenta il ricordo dell’Amore di Dio che abbiamo portato con noi in questo sogno. Se ci rivolgiamo allo Spirito Santo per avere aiuto, Egli trasformerà ogni situazione della nostra vita in una lezione di perdono. Egli lo fa ricordandoci che non ci siamo separati dall’Amore di Dio né lo ha fatto alcuno dei nostri fratelli. Quando inizieremo a comprenderlo sempre più, vedremo che tutti condividiamo lo stesso ego che attacca (che ha sognato questo mondo di attacco) e gli stessi pensieri amorevoli che lo Spirito Santo ispira. Alla fine riconosceremo che non c’è nulla da perdonare perché non siamo separati (uno dall’altro o da Dio) e quindi in realtà non è accaduto nulla. A quel punto sapremo che questa è tutta un’illusione.
Questo è ciò che il corso intende per Espiazione: il disfacimento dell’ego e la guarigione dalla credenza nella separazione (facilitati dal rivolgerci allo Spirito Santo per avere aiuto).
Alla fine ultima del viaggio ci risveglieremo e sapremo che era stato tutto un sogno. Ma la fine del viaggio non è una nostra preoccupazione. Il nostro compito è di rivolgerci allo Spirito Santo e di lasciare che Lui trasformi la nostra vita in una aula scolastica. Così facendo, diventeremo più amorevoli e meno pieni di ansia e di dolore. Arriveremo a sapere sempre di più che il nostro corpo (fisico e psicologico) non è niente altro che un’idea nella mente che non ha mai lasciato la sua fonte. Quando riconosceremo questo, l’amore nella nostra mente si estenderà naturalmente a tutti coloro che incontriamo.
Dalla prospettiva di Gesù, l’idea di entrare in questa illusione come se fosse semplicemente un gioco non ha senso. Solo l’ego pensa che ci possa essere divertimento nell’essere arrivati qui. Dopo tutto, se sapessimo di essere a casa in Cielo e perfettamente al sicuro, perché dovremmo cercare divertimento in un mondo che è stato fatto per continuare a farci sentire "vuoti e separati" (T.19.15:1)?
Allo steso modo il Corso non si occupa del concetto di Maestri Ascesi. Ci informa in effetti che ogniqualvolta parti dall’Amore dello Spirito Santo invece che dall’attacco dell’ego, tu sei un Insegnante di Dio. Ma questo non rende un asceso. Ti rende semplicemente mentalmente sano per tutto il tempo in cui perdura il tuo modo di pensare della mente corretta.
Fondamentalmente, chiunque pensi di trovarsi qui ha la medesima lezione da imparare. Vogliamo tutti disperatamente sapere che la separazione non è mai avvenuta, che non siamo colpevoli e che stiamo solo "sognando di essere in esilio, ma perfettamente in grado di risvegliarti alla realtà” (T.10.I.2:1).
Qualcuno come Gesù sarebbe un esempio di ciò che il Corso chiama un Insegnante di insegnanti (M.26.2:2). Gesù sembrava trovarsi qui, ma sapeva di non esserlo. È apparso unicamente per far ricordare la verità al resto della Figliolanza. Ma di nuovo, Gesù rappresenta la fine del viaggio e non siamo noi a doverci occupare davvero di questo (se non di permettergli di servirci da guida e ispirazione).
Il Corso ci aiuta a riconoscere che siamo all’inizio del viaggio. Se lo studieremo sinceramente e con mente aperta, ci renderemo conto che questo è un viaggio che vale la pena di intraprendere e che c’è una mano forte e amorevole che possiamo tenere lungo la via.