D # 979: Sono il consigliere delegato di un’azienda con 290 consulenti alle vendite. Mentre molti di essi svolgono bene il loro lavoro, altri producono risultati insoddisfacenti. Alcuni dei consulenti di minor successo fanno cose come lavorare solo alcune ore al giorno, non fare visita ai loro clienti, non seguire le regole aziendali, prendersi molti giorni di malattia e perfino appropriarsi indebitamente di denaro o prodotti. Questi casi mi vengono riferiti spesso e ci si aspetta che io faccia qualcosa in merito. Essendo uno studente di Un Corso in Miracoli, per ogni caso mi domando quale sarebbe l’azione o la non azione appropriata. Potete aiutarmi?
R: Il Corso non ci offre alcuna guida specifica su cosa dovremmo o non dovremmo fare a livello del comportamento. Ci dice, tuttavia, la sola cosa che abbiamo bisogno di fare nella nostra mente per risolvere ogni problema: eliminare i blocchi alla presenza dell’amore (T.in.1:7). È importante di nuovo ricordare che Gesù non ci sta dicendo cosa fare a livello del comportamento. Egli ci insegna piuttosto a cambiare il nostro modo di pensare. Una volta fatto questo, le nostre azioni rifletteranno automaticamente l’amorevole gentilezza dei nostri pensieri.
Gesù ci parla dalla prospettiva di una mente guarita, la quale sa che nonostante l’evidente complessità di questo mondo e delle nostre vite, ci sono in realtà un unico problema e un’unica soluzione. Il problema sta nel fatto che scegliamo il sistema di pensiero dell’ego di peccato, colpa e paura. La soluzione, pertanto, è di girare le spalle all’ego e al suo posto scegliere il sistema di pensiero dello Spirito Santo di amore e perdono. Con questo in mente, Gesù deve innanzitutto renderci consapevoli che per la maggior parte del tempo ascoltiamo l’ego e che fintanto che continueremo a farlo non saremo in grado di risolvere i problemi che percepiamo. Egli ci dice: "… Nel tuo stato mentale, la soluzione è impossibile... Tu sei in conflitto. Così deve essere chiaro che non puoi rispondere assolutamente nulla…" (T.27.IV.2:2; T.27.IV.1:5,6). Poi ci fa sapere dove sta la vera speranza di una soluzione: "Quindi, Dio deve averti dato un modo per raggiungere un altro stato mentale in cui c'è già la risposta. Tale è l'istante santo. È qui che dovrebbero essere portati e lasciati tutti i problemi. Qui è dove appartengono perché qui c'è la loro risposta. E dove c'è la sua risposta, il problema deve essere semplice e facilmente risolto" (T.27.IV.2:3,4,5,6,7). L’istante santo è, ovviamente, il momento in cui scegliamo lo Spirito Santo come nostro Insegnate interiore, qualcosa che dobbiamo fare in quanto "Solo lo Spirito Santo può risolvere il conflitto, perché solo lo Spirito Santo è libero dal conflitto. Egli percepisce solo ciò che nella tua mente è vero, ed estende all'esterno solo verso ciò che è vero nelle altre menti" (T.6.II.11: 8,9).
Ciò che è vero nella nostra mente e nella mente degli altri è che il ricordo dell’Amore di Dio vi permane, e siamo allo stesso tempo terrorizzati da esso e disperatamente desiderosi di ricordarlo e di risvegliarci da questo sogno indotto dalla colpa. Per via di questo stato conflittuale viviamo la nostra vita inconsciamente in guerra con Dio. Le dinamiche di questa battaglia interiore con Dio, essendo essa inconscia, vengono proiettate all’esterno sulle altre persone e gli oggetti, i quali servono da sostituti al “reale” nemico dell’ego. Questo pertanto spiega cosa porta le persone a fare le molte cose inconsce che fanno in questo mondo, come mentire e appropriarsi indebitamente di cose dal proprio posto di lavoro: un potente simbolo di autorità e pertanto un degno avversario dell’ego.
Quindi, per rispondere alla tua domanda, la prima cosa che dovresti fare quando ti trovi di fronte a un comportamento non etico di uno dei tuoi venditori è quello di riconoscere che le loro azioni riflettono: "Il sistema [di pensiero] delirante di coloro che sono resi pazzi dalla colpa" (T.13.in.2:2). E siccome la colpa è la causa primaria del loro comportamento, la risposta sta nel riconoscere che essi non sono colpevoli. Ovviamente, al livello del comportamento, essi sono colpevoli, come lo siamo tutti. Ma al livello della mente, essi hanno semplicemente fatto l’errore di percepire innanzitutto erroneamente se stessi come colpevoli e poi di aver agito secondo tale percezione errata. Quindi il tuo lavoro diventa quello di chiedere allo Spirito Santo di aiutarti a vedere oltre la colpa nella tua mente, così da poter vedere gli altri senza giudizio e sapere qual è l’azione più utile da compiere.
La parte dove è facile cadere nei trucchi dell’ego è essere sicuri di chiedere veramente aiuto allo Spirito Santo e non decidere autonomamente ciò che una persona amorevole o "spirituale" dovrebbe fare. Come dirigente, pagato per garantire la qualità e l’integrità della tua azienda, è probabile che le azioni appropriate per te siano esattamente quelle che ci si aspetta da chiunque nella tua posizione. La differenza dovrebbe stare nell’atteggiamento con cui le fai. Piuttosto che compierle con rabbia o desiderio di punire, le farai per aiutare i venditori a smettere di far del male agli altri e a se stessi.