Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 1092 Ho dei problemi nell’applicare i principi del Corso in situazioni conflittuali

 

D # 1092: Come manager di un punto di vendita al dettaglio, mi trovo quasi giornalmente di fronte a situazioni conflittuali con i miei clienti. Sebbene mi renda conto che questo mi offre un sacco di opportunità di praticare il perdono, ho parecchie difficoltà nel rompere la vecchia abitudine di sentirmi sotto pressione ed insicuro quando qualcuno è veramente contrariato, furioso ed irragionevole. Cerco di non prendermela a livello personale, ma non mi sembra di trovare la giusta prospettiva per risolvere la situazione e restare calmo sotto stress. So che il problema è tutto dentro di me. Potete cortesemente fornirmi un paio di esempi di come applicare il perdono a me stesso e fare un passo indietro per permettere allo Spirito Santo di aiutarmi ad affrontare la mia giornaliera dose di stress?

 

R: Hai il giusto approccio: vedere la situazione come una classe nella quale stai imparando il perdono, il che significa imparare a non prendere l’attacco a livello personale. Non è facile da farsi, come hai scoperto, perché in quanto ego noi prosperiamo nel ritenere gli altri responsabili della nostra mancanza di pace: “Se questa persona fosse più ragionevole, non mi sentirei così insicuro e minacciato”. Ciò che sta realmente accadendo è che prendiamo la decisione, nella nostra mente, di allontanarci dall’amore prima che avvenga lo scambio con l’altra persona e allora la colpa per quella decisione viene proiettata su qualsiasi cosa si presenta. In altre parole, segretamente vogliamo essere trattati male cosicché la nostra attenzione possa focalizzarsi all’esterno su ciò che qualcun altro ci sta facendo, anziché sul dolore della colpa nella nostra mente.

La causa dei sentimenti di inadeguatezza e debolezza di fronte al comportamento irrazionale degli altri, quindi, non ha nulla a che fare con quelle persone e con il loro comportamento. Ha a che fare con il nostro sentirci profondamente e permanentemente  deficienti nella nostra relazione con noi stessi (odio per noi stessi) perché abbiamo scelto di separarci dal nostro amorevole Creatore e poi di interrompere ogni connessione con quell’Amore credendo che ce la saremmo cavata bene da soli. Pertanto, guardando questo concetto di noi stessi con l’amore di Gesù vicino a te, affronterai la vera causa dei problemi che stai avendo. Il passo successivo sarà quello di accettare l’assicurazione dell’amore che dice che la tua auto accusa è ingiustificata, essendo fondata su false premesse. E’ impossibile separarsi dalla Totalità e rifiutare l’Amore che abbraccia ogni realtà. Così, la tua sola responsabilità è di guardare come ti sei identificato con l’ego e con la colpa e renderti conto che tutto questo è semplicemente una decisione errata. La tua innocenza non è andata perduta (L.pI.93).

Quando la tua percezione è radicata nella tua innocenza o santità, non sarai influenzato dai tuoi clienti, per quanto belligeranti siano. Vedrai proprio oltre il loro ego la stessa mente corretta nella quale ora sei centrato. Ti renderai conto che nella tua mente sbagliata vuoi essere debole e immaginare che gli altri ti trattino male, poi riconoscerai che il problema è questa decisione di identificarti con l’ego, poi chiederai aiuto per correggere quella scelta; e quando accetterai, come verità su di te, l’innocenza nella tua mente corretta, rimarrai in pace indipendentemente da ciò che gli altri facciano o dicano: “Lascia che siano odiose e malvagie quanto vogliono, esse non possono avere alcun effetto su di te a meno che tu non manchi di riconoscere che è il tuo sogno” (T.27.VIII.10:6). Da quel quieto centro, che sai che tutti condividono con te, risponderai in un modo amorevole verso tutte le persone coinvolte. Percepirai ogni debolezza in te semplicemente come una difesa contro questa verità, senza alcun potere di cambiarla.