D#1101: Potete descrivere l’esperienza riportata in Un corso in miracoli che è la ragione per cui certe persone sanno che c’è un Dio e che il Corso è vero?
R: Forse ti riferisci all’esperienza descritta nella sezione del manuale intitolata “Dio può essere raggiunto direttamente” (M.26), dove Gesù parla di coloro che hanno raggiunto la cima della scala e non hanno più alcun ego. Questi sono gli “Insegnanti degli Insegnanti”, o coloro che sono nel mondo reale. Sebbene ci siano molti modi per raggiungere quello stato di assenza di ego, il mezzo offerto in Un corso in miracoli è la pratica del perdono. Il perdono è così il sentiero che porta alla certezza: “Vuoi la felicità, una mente quieta, la certezza riguardo al tuo scopo, un senso di valore e di bellezza che trascenda il mondo? … Il perdono ti offre tutto questo, e ancora di più” (L.pI.122.1:4; 2:1). Man mano che generalizzi il perdono in modo tale che non restino nella tua vita aree o relazioni che non siano toccate da esso, è inevitabile che la tua esperienza di chi sei e chi sia chiunque altro cambino. Il perdono ti orienta lontano dalla specialezza e dalla separazione e verso la totale inclusività e l’unità. Questo fa sfavillare il ritorno alla tua consapevolezza del “tuo intenso e bruciante amore per Dio, ed il Suo per te” (T.13.III.2:8).
Nella sezione del testo intitolata “Il mondo perdonato”, Gesù parla in termini raggianti di ciò di cui faremo esperienza nel mondo reale, “raggiunto semplicemente con il completo perdono del vecchio, il mondo che vedi senza perdono. … Il perdono trasforma letteralmente la visione e ti permette di vedere l’avvento del mondo reale calmo e dolce attraverso il caos, eliminando tutte le illusioni che hanno sviato la tua percezione legandola al passato. … Dal mondo perdonato il Figlio di Dio è elevato facilmente nella sua dimora. E lì egli sa che vi ha sempre riposato in pace” (T.17.II.5:1; 6:2; 7:1,2).