D # 1264: Potete guidarmi nel processo di perdono? Ho letto le vostre risposte ed ho compreso che è la mia proiezione della colpa a provocarmi dolore. La mia attuale causa di dolore è una in cui un inquilino mi deve più di 2000 dollari. Sebbene l’inquilino sia ora stato sfrattato, mi trovo di fronte alla decisione di fare una causa legale civile, che può non portare come risultato il recupero dell’affitto pregresso, o lasciar andare l’intera faccenda. Siccome voglio usare questa esperienza per uscire da questo inferno di realtà su questo pianeta, non so quale decisione prendere. Il mio ego si adirerà ulteriormente o lo Spirito Santo mi condurrà effettivamente fuori da questa follia chiamata vita sulla terra? Per favore iniziate con una concreta definizione di perdono.
R: Il perdono è il disfacimento di tutto quello che abbiamo fatto in sostituzione della nostra realtà in quanto Cristo in Cielo, accettando il principio di Espiazione che afferma che non abbiamo mai lasciato la nostra Fonte. Non è una definizione molto soddisfacente! Il problema è che il perdono in realtà non può essere compreso o ritenuto utile senza inserirlo nel contesto dell’intero sistema di pensiero che Gesù presenta in questo corso. Ma tu hai già colto un aspetto fondamentale della metafisica del Corso e del suo processo di perdono avendo compreso che la fonte del tuo dolore è la proiezione della tua colpa. Il principio chiave è la proiezione fa la percezione. Questo significa che il tuo vedere la vita su questo pianeta come inferno e follia riflette ciò che nella tua mente pensi sia vero su di te, ma che hai negato e poi proiettato. In altre parole, stai interpretando il mondo attraverso gli occhi della tua colpa. Per dirla con le parole espresse da Gesù, il mondo “è il testimone del tuo stato mentale, l’immagine esterna di una condizione interna” (T.21.in.1:5). Il significato che il mondo ha per noi deriva interamente dalla scelta che facciamo nella nostra mente: se accettare l’ego o Gesù come nostro insegnante. La nostra esperienza interna del mondo, quindi, ci dice quale insegnante abbiamo scelto.
In base a tutto questo la tua domanda non dovrebbe essere ‘dovrei procedere con la causa legale o no?’, ma piuttosto ‘Quale insegnante voglio che mi guidi?’ Guidarti in cosa? Nel rendere reali la paura e la colpa o nel lasciar andare il tuo credere nella loro realtà. Niente altro è rilevante nella situazione. Se scegli Gesù (o lo Spirito Santo) come tuo insegnante, il tuo scopo sarà imparare che sei senza colpa e Gesù può usare l’una o l’altra di queste opzioni per aiutarti. Lo scopo di ciò che fai è importante per liberarti dall’inferno, non ciò che fai. Se riesci ad identificarti con l’amore anche un solo istante, saprai automaticamente se procedere con la causa legale oppure no, e sarai in pace. Questo è l’obiettivo. Anche se non hai le idee chiare su cosa fare, puoi comunque essere in pace, perché il perdono ti insegna che la tua pace e la tua sicurezza sono dentro di te, completamente indipendenti dalle circostanze esterne. Allora faresti semplicemente ciò che ha più senso per te, ma la situazione non comporterebbe un debito/ delle conseguenze e tu non avresti investimento sul modo in cui va a finire. La domanda # 953 aggiunge un’ulteriore prospettiva a quanto sopra.
Ricorda, inferno e follia sono il risultato della nostra scelta di rendere reale, nella nostra mente, il peccato e la colpa: essi non hanno nulla a che fare con ciò che sembra essere il mondo esterno. E pertanto la sola via d’uscita dall’inferno e dalla follia è capovolgere quella scelta. Questo è il perdono. E questo è il significato della lezione “Libero il mondo da tutto ciò che ho pensato che fosse”, che fa da eco al testo affermando “Il mondo in sé non è nulla. È la tua mente che deve dargli significato. E ciò che vedi in esso sono i tuoi desideri, inscenati all’esterno perché tu possa vederli e ritenerli reali” (L.pI.132.4:1,2,3). E così Gesù ci insegna che “Liberare il mondo da ogni tipo di dolore non è che cambiare la tua mente in merito a te stesso” (L.pI.132.10:2). Guarda dentro, dunque, come se Gesù fosse i tuoi occhi amorevoli e gentili, e vedi la pace e la quiete al di là della follia inventata che non ha alcun potere di cambiare la tua realtà in quanto amata creazione di Dio. Così Gesù parla del perdono, dicendo che esso “è quieto e tranquillamente non fa nulla.… Semplicemente osserva, aspetta e non giudica” (L.pII.1.4:1,3).