D #1338: Nella domanda #821 avete affermato che “se l’ego incomincia ad avere la sensazione che la nostra attuale relazione non serva più il suo scopo, ci consiglierà di alzare i tacchi …”. Io e mia moglie abbiamo fatto lunghi percorsi di counseling per via del suo spendere in eccesso e attualmente stiamo divorziando. Sento di aver fatto tutto il possibile per salvare il nostro matrimonio, ma sono arrivato al punto in cui non posso più vivere con la disonestà. Non sento rabbia o condanna o giudizio nei suoi confronti. Sento che lo Spirito Santo, non l’ego, mi ha guidato per lasciar andare questa relazione. Potete commentare sul divorzio?
R: Come per ogni altro aspetto delle relazioni, il divorzio può essere della mente sbagliata o della mente corretta. Così non è intrinsecamente buono o cattivo, giusto o sbagliato, poiché dipende interamente dal contenuto nella mente, come discutiamo nella Domanda #866 (può anche essere utile la #639). Tutti gli sforzi che hai fatto per risolvere la tematica, di pari passo col fatto che non sperimenti alcuna rabbia, condanna o giudizio verso tua moglie, sembrerebbe indicare che la tua decisione di porre fine alla relazione nella forma è probabilmente della mente corretta. La nostra affermazione nella Domanda #821 si rivolgeva a circostanze completamente diverse, dove la riduzione di un conflitto esterno scatenava intensa paura nell’affrontare il conflitto interno che il conflitto esterno aveva coperto. I riferimenti a Un corso in miracoli lì citati erano tutti pertinenti a quell’aspetto del processo spirituale. Pertanto, se la tua esperienza è che sei guidato dallo Spirito Santo a lasciar andare la relazione il consiglio sarebbe di seguire ciò. Qualsiasi lezione resti da apprendere affiorerà in altre relazioni della tua vita.
Le relazioni, come diciamo sempre, sono nella mente e alla fine sono tra se stesso e l’ego o se stesso e lo Spirito Santo: sempre una questione di contenuto, non di forma. Di conseguenza prima, durante e dopo un divorzio possiamo ancora far pratica nel percepire che i nostri interessi sono uguali a quelli dell’altra persona, poiché questo è indipendente dalla forma della relazione. La forma delle nostre relazioni stabilisce l’aula scolastica in cui scegliamo di essere guidati dall’ego – seguendo un programma di studi fatto di interessi separati e competitivi – o da Gesù o dallo Spirito Santo – seguendo un programma di studi fatto di interessi condivisi ed unificati, che ci conducono infine ad una visione della nostra Identità condivisa.